Bonus tredicesima, La Repubblica: “Slitta al 2025. Si sgonfia il decreto Primo Maggio”

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La premier Giorgia Meloni durante una conferenza stampa

C’è anche un bonus tredicesima nelle misure sul lavoro che il governo Meloni porta oggi, martedì 30 aprile 2024, in Consiglio dei ministri. Ribattezzate “decreto primo maggio” per la vicinanza con la feste dei lavoratori in programma domani, cade anche nell’anniversario dell’approvazione delle norme sull’inclusione che chiusero di fatto l’esperienza Reddito di cittadinanza e con il taglio di 7 punti del cuneo contributivo.

Annunciato in pompa magna dall’esecutivo di centrodestra, ma criticato dalle pagine de La Repubblica, oggi in edicola, in un pezzo firmato da Giuseppe Colombo e Valentina Conte che parlano di “mini pacchetto Primo Maggio“, aggiungendo che “di più, Giorgia Meloni non riesce a fare”, offrendo “un piatto povero ai leader di Cgil, Cisl e Uil ricevuti ieri a Palazzo Chigi”.

E ancora: “La difficoltà più grande per la premier è la promessa confezionata a poco più di un mese dalle elezioni europee: il “bonus tredicesima”. Doveva arrivare stamattina sul tavolo del Consiglio dei ministri, ma ieri, dopo l’ennesimo pressing sui tecnici del Tesoro, si è dovuta arrendere all’evidenza di un bilancio 2024 che non riesce a garantire neppure 100 milioni, il costo dell’indennità una tantum che per questo arriverà solo con la prima busta paga dell’anno nuovo. Cento euro extra pensati per un milione di famiglie monoreddito fino a 28 mila euro: lavoratore dipendente con coniuge e almeno un figlio entrambi a carico oppure «vedovi o ragazze madri». Meloni parla di «indennità», ma il viceministro dell’Economia Maurizio Leo la “corregge”: sarà un’una tantum «sotto forma di detrazione fiscale per 100 milioni di spesa». Niente tredicesima ricca, dunque”.

Fonte: La Repubblica