Diocesi di Vicenza, “Sarete miei testimoni”: la veglia di Pentecoste con il vescovo Giuliano

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Il Vescovo di Vicenza Giuliano Brugnotto

Venerdì 17 maggio alle 20 e 30 in Cattedrale il vescovo Giuliano presiederà la veglia di Pentecoste dal titolo “Sarete miei testimoni”, promossa dalla Consulta diocesana per le aggregazioni laicali. 

Da diverso tempo la Chiesa sta cercando di valorizzare i diversi carismi, in particolare dei laici per affidare loro sempre più ruoli di responsabilità. L’occasione della veglia di Pentecoste permette di riunire i membri dei gruppi ecclesiali presenti nella diocesi di Vicenza con il vescovo Giuliano, oltre che di creare unità e sentire l’esistenza di un cammino compiuto insieme. 

Durante la veglia verranno anche affidati i mandati a 67 nuovi membri di gruppi ministeriali, provenienti da 11 diverse parrocchie della diocesi. Il ruolo dei gruppi ministeriali è di coadiuvare il ministero presbiterale coordinando le attività nelle parrocchie dove non è più residente un prete, così da mantenere comunque un legame stretto con il parroco e gli altri sacerdoti. 

“Il Concilio Vaticano II ci ha invitato a riconoscere la vocazione e la missione dei laici, come singoli o in forma associata, non perché riconosciuti dal clero bensì per il dono del battesimo che li costituisce parte attiva nella Chiesa”, ha detto il vescovo Brugnotto. “Incontrarsi in occasione della Pentecoste, sarà celebrare la molteplicità dei doni dello Spirito presenti in tante associazioni, movimenti e cammini di fede.  Solo insieme, ciascuno con i propri carismi e le proprie peculiarità, esprimiamo la Chiesa diocesana che riflette lo splendore del volto di Cristo”.

“Accompagnare le tante realtà laicali presenti in diocesi mi ha permesso di scoprire e toccare con mano la ricchezza che abbiamo nel nostro territorio”, ha detto don Flavio Grendele, delegato vescovile per le aggregazioni laicali. “Questa stagione ecclesiale guarda ai tanti movimenti con grande attenzione nella speranza che possano trovare il posto migliore per poter crescere, portare frutto per il Regno di Dio, apprendere a stimarsi a vicenda e tessere legami di comunione e collaborazione”, ha concluso don Grendele.