Domani mattina durante il Consiglio dei ministri appena convocato il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, annuncerà le sue dimissioni e a seguire salirà al Quirinale per formalizzare la decisione e puntare a un Conte ter con una maggioranza allargata agli europeisti liberali, socialisti e popolari.
Se di governo di unità nazionale nessuno ne vuol sentire parlare (ma in politica, spesso, si dice e si disdice) né a destra (mai con i 5 Stelle né con i Dem!) né a sinistra (mai con i sovranisti Meloni e Salvini) l'identikit dell'allargamento invocato da Conte, Zingaretti e di Maio sembra quello dei forzisti di Silvio Berlusconi (tutti costoro, ci pare, hanno finora dimenticato il datato "mai con Berlusconi!").
Ma oggi l'ex cavaliere è ingabbiato a destra (perché di destra vera si parla e non di centro destra) tra il populismo grezzo di Salvini, che ammicca pure a Casa Pound, e l'ideologia più strutturata di Meloni, furbescamente revisionista ma pur sempre nostalgica.
Ma Berlusconi sa anche che in un'alleanza di destra si sentirebbero ammanettati i liberal socialisti che sono l'anima della originaria e residua Forza Italia e, soprattutto, che lui stesso sarebbe subalterno, che smacco per lui!, ai leader della coalizione, Meloni e Salvini, che, tra l'altro, ben presto, vinte le elezioni, litigheranno per il primato solitario.
E allora?
E allora oggi non lo può dire, ma un governo a maggioranza Ursula (con i dem totalmente immemori dell'odiato comunismo di partenza di alcuni di loro e sempre più figli della Dc più illuminata, con i pentastellati più maturi del tempo dei vaffa e con i figli del liberalismo e del socialismo spazzati via dai loro partiti nel 1992 e ammarati felici nella Forza Italia figlia di Craxusconi), un governo Ursula non può non far sognare Berlusconi di notte.
Ora che è definitivamente un po' più in là con gli anni e il miraggio della sua definitiva riabilitazione e consacrazione, il Colle, lo allontana ogni giorno di più dalle gambe e dalle tette delle igieniste dentali e delle nipoti di Mubarak, forse il Conte ter sotto sotto non può non ammaliare l'ex cavaliere, che lì, a parità di numeri, non sarebbe subalterno ma determinante e magari con vista Colle.
Poi, glielo stanno dicendo i suoi consiglieri, ammesso che ne abbia, il Conte ter o, perché no?, con un nuovo premier ma ispirato alla formula Ursula non sarebbe un governo con la culona Merkel, ma con la comunque più gradevole von der Leyen: a una certa età, il Cav potrebbe capirlo, bisogna sapersi accontentare...
P.S. Ai deboli di stomaco che a (centro)sinistra potrebbero obiettare "ma come Berlusconi?!", beh ricordiamo che se gli Usa, il mito delle democrazia, sono sopravvissuti a Trump, volete che si potrebbero spaventare gli italiani, che, addormentatisi fascisti e monarchici, si svegliarono democratici e repubblicani?
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