Lonigo, niente via o piazza a Norma Cossetto. Dovigo e Bonato (Lega): “pochezza di intenti e voglia di far politica ideologica”

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I Capigruppo Consiliari della Lega di Lonigo Francesca Dovigo ed Edoardo Bonato comunicano in una nota l’esito della mozione da loro proposta qualche tempo fa per intitolare una via o piazza a Norma Cossetto, giovane studentessa istriana trovata senza vita in una foiba, il cui giorno è istituito il 10 febbraio. Ieri la maggioranza di centrosinistra in consiglio comunale, spiegano, ha respinto la mozione sottoscritta da tutti i consiglieri di minoranza di intitolare una via (o una piazza, o una sala civica…) a Norma Cossetto.

“La mozione era stata predisposta e sottoscritta da tutti i consiglieri di minoranza, proprio in vista della giornata del ricordo che – solitamente – vedeva organizzate conferenze e momenti culturali proprio affinché… si facesse memoria storica. Non solo Roma, Padova, Treviso, Vicenza e altre grandi città italiane, ma anche molti piccoli comuni, specialmente veneti e della nostra provincia, come Grumolo delle Abbadesse, Cerea, Bovolone, Adria; tanti sono i consigli comunali italiani che hanno approvato la dedica a Norma, e molto spesso all’unanimità. Ma non a Lonigo – affermano i consiglieri leghisti -. In un periodo storico in cui la memoria sembra perdersi e la storia si allontana nel tempo – e complice anche il Covid che ha portato via improvvisamente molti testimoni – il dovere di ricordare dovrebbe essere ancora più forte. Ma non a Lonigo. E proprio oggi, in cui le strazianti notizie di femminicidi e violenze in genere subite dalle donne nel nostro paese fanno quotidianamente capo sui giornali, l’omaggio a una giovane studentessa violentata brutalmente ed uccisa nel fiore degli anni con violenza inaudita non dovrebbe trovare opposizione alcuna. Ma non a Lonigo. A Lonigo, invece, le strumentali motivazioni della maggioranza nel respingere la mozione, lasciano trasparire pochezza di intenti e voglia di far politica ideologica”.

“I vizi procedurali sollevati per cui non è questa la sede per approvare l’intitolazione di una via? Ben si poteva riservarsi sul punto, e provvedere in giunta. Sostenere che per intitolare un’aula scolastica serve l’intervento dell’ufficio scolastico territoriale? Molto più facile scegliere allora di dedicarle una delle nuove e bellissime sale comunali messe a disposizione, accanto al municipio, per le attività culturali. A far trasparire la solita vecchia ed incancrenita questione che fa di Norma una sorta di martire laica strumentalizzata “dalla destra” l’altra motivazione espressa dalla maggioranza: bisognerebbe allora intitolare anche una via a una vittima della Shoah. Come se le vittime avessero un ordine preferenziale; come se sul dolore bisognasse fare par condicio; come se “se manca l’una allora neanche l’altra”; come se… non si potesse effettivamente accogliere entrambe le proposte.
Allora… e par condicio sia: come mai l’amministrazione non ha speso neanche per una corona di fiori davanti al monumento dei caduti di Lonigo né per il 27 gennaio né per il 10 febbraio?”.

“Come mai non è stato organizzato nessun evento, approfittando della dimestichezza che oramai abbiamo tutti con le piattaforme social per seguire on-line eventi culturali, conferenze, celebrazioni con poesie, testimonianze, immagini…? Anche il silenzio può strumentalizzare. Anche il rifiuto della mozione a priori, per contrastare una ideologia, può essere a sua volta ideologico. Anche decidere di respingere queste iniziative con la scusa che sono politicizzate – concludono Dovigo e Bonato – diventa una scelta politica”.

 

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