L’ingresso nord della città: il quartiere San Bortolo

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San Bortolo è un quartiere molto grande di Vicenza, tanto più se associato al quartiere Italia, il quale è sostanzialmente unito ad esso. Il nome deriva dalla porta di ingresso della città fatta costruire dalla Repubblica di Venezia nel 15esimo secolo, appunto San Bartolomeo, detto anche Bortolamio o Bortolo. Fuori dalle porte della città c’era tutta campagna fino a Caldogno. Poi è stata fatta costruire la strada di Sant’Antonino, dedicata a Sant’Antonio ma con un diminutivo perché la statua era piccola.

Oggi il quartiere è residenziale, ospita l’omonimo ospedale, è caratterizzato da strade che portano nomi di militari.Fra queste due strade c’era una vasta area – compresa tra le attuali vie Guglielmo Pepe e Mentana – denominata “piazza d’armi”, dove durante la Prima guerra mondiale si esercitavano le truppe di fanteria e cavalleria. In quest’area, acquistata dal Comune, agli inizi del Novecento fu costruita la caserma “Chinotto”; nella zona di Sant’Antonino venne costruito anche un deposito di munizioni, la “Polveriera militare”, di cui una via conserva il nome. L’aeroporto nacque per volontà della provincia e del comune nel 1921 nell’area della piazza d’armi, con la realizzazione di una pista in erba di 500 metri, per permettere all’appena costituito Aeroclub di operare.

Queste opere divennero motivo di due bombardamenti durante la seconda guerra mondiale: il primo durante il giorno di Natale del 1943, il secondo il 18 novembre 1944, che provocò un centinaio di morti nel quartiere[4].

Nel tratto centrale di via Lamarmora, dietro la caserma, intorno al 1925 il Comune costruì le case popolari dette le “case rosse”; intorno al 1925-30 nella zona furono costruite altre case popolari e la zona fu delimitata dalla nuova arteria, viale Dal Verme, ora parte della circonvallazione nord della città. Negli anni 1930-31 venne costruita nel quartiere la Centrale del latte, ora non più presente. Il centro sociale del quartiere è rappresentato dalla piazzetta Gioia.

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