Mercato immobiliare, FIMAA-Confcommercio: “a Vicenza e provincia prezzi in calo nel 2020”

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Nuove case popolari
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Come per molti altri settori dell’economia, anche quello immobiliare soffre le conseguenze della pandemia Covid-19. La conferma arriva anche dal comitato degli agenti immobiliari della FIMAA (Federazione Italiana Agenti immobiliari e affari in mediazione)-Confcommercio di Vicenza, che di recente ha fatto il punto sull’andamento del settore nel Vicentino, al fine di scambiarsi reciprocamente delle informazioni ed inviare alcuni dati all’Osservatorio del Mercato Immobiliare (OMI) dell’Agenzia delle Entrate.

“Dalle nostre attività emerge la conferma che nel secondo semestre del 2020 si è interrotto il trend di crescita che dal 2014 caratterizzava il nostro settore – spiega in un comunicato Mauro Frasson, vice presidente della FIMAA di Vicenza -. Il mercato immobiliare, come molti altri ambiti, riflette quindi le criticità economiche e sociali della pandemia in corso, e lo si nota più sul versante degli immobili commerciali e sulla domanda di abitazioni. Nel senso che l’offerta rimane alta, ma si riscontra un minor interesse all’acquisto, un trend che potrebbe acuirsi al termine del periodo di moratoria sui finanziamenti concessa dagli Istituti di Credito e che prevedibilmente potrà pesare di più una volta che verrà meno lo stop ai licenziamenti con le conseguenti ripercussioni sul reddito delle famiglie”.

Stando alle rilevazioni analizzate dalla FIMAA di Vicenza l’andamento delle transazioni immobiliari dei primi tre trimestri del 2020 sullo stesso periodo del 2019 ha registrato un -14,8% nel capoluogo e un -9,11% nel resto del territorio provinciale, una flessione che però ha inciso in modo irrilevante (-0,05%) sulle quotazioni degli immobili. Compravendite e locazioni di abitazioni civili della provincia di Vicenza, nel secondo semestre 2020 hanno, invece, mostrato un’inversione di tendenza dei prezzi rispetto al primo semestre, con una flessione pari al –1,81%, con un picco del -2,58% per gli immobili valutati in “stato immobiliare normale” e un –0,18% per quelli in “ottimo stato”.

“Dai dati, le compravendite risultano in calo – sottolinea Frasson -, ma non tanto da condizionare i prezzi di mercato. Resta confermato che sono gli immobili con stato di manutenzione “ottimo” ad essere i più richiesti dal mercato e, quindi, più
facilmente vendibili. Per tutti gli altri, i tempi di definizione della transazione, dall’emissione dell’offerta di compravendita al rogito, si attestano sui 6-8 mesi, con una riduzione di circa 10-15% dal prezzo dell’immobile proposto a inizio trattativa. In controtendenza, invece, il mercato delle locazioni, dove per quanto riguarda la città, si distinguono segni positivi più marcati nelle zone centrali +6,90% nel secondo semestre 2020 rispetto al primo. In generale per le locazioni si conferma il particolare interesse per i mini arredati, con una domanda molto superiore alle offerte. Nel contesto attuale, francamente difficile – evidenzia Frasson – il trend più negativo riguarda senza dubbio gli immobili non abitativi, sia nelle compravendite che nelle locazioni”.

Ma oltre che per le compravendite e le locazioni, il settore si sta muovendo sulla spinta del Bonus 110% e su quanto esso comporta: dal numero di accesso agli atti registrati presso gli uffici comunali si deduce un buon interesse per l’agevolazione sulle ristrutturazioni immobiliari, mentre, sempre guardando agli uffici comunali, sono in calo i permessi rilasciati per nuove costruzioni. “Se poi analizziamo l’andamento del mercato dei mutui vediamo che, a livello veneto, il 2020 rispetto al 2019, emerge un più 5,7%. Se ci chiediamo il perché di questo trend positivo in un momento così negativo – spiega il referente FIMAA – la motivazione sta nel fatto che, oltre alla possibilità di accedere ad un finanziamento con costi ridotti e tassi di interesse ai minimi storici, durante i mesi di restrizioni agli spostamenti è cresciuta la spinta a ricercare abitazioni con spazi più ampi, che consentono una maggiore vivibilità anche per le attività di studio o di lavoro in smart working. Altro trend significativo è il boom di richieste di surroga e di rinegoziazione del prestito, il che significa che sempre più famiglie focalizzano l’attenzione sulla riduzione delle spese mensili, tra cui la rata del mutuo per la propria casa”.

Cosa aspettarci quindi dal mercato immobiliare nei prossimi mesi? “Al momento risulta difficile fare previsioni accurate – conclude Frasson -, molto sarà determinato dall’evoluzione della situazione Covid -19. Per cui, poiché il 2021 sarà un anno di transizione, con in primo piano vaccinazioni e assestamenti politici, è più facile dire che ci aspettiamo si riprenda la normalità e di trimestre in trimestre possano migliorare anche le dinamiche del nostro settore”.