Piani Sicuri per un territorio più sicuro. La Provincia di Vicenza ha promosso un progetto, denominato appunto Piani Sicuri, che ha formato tecnici e amministratori dei Comuni del vicentino sulla corretta pianificazione di emergenza su scala comunale.
Il progetto è stato presentato questa mattina da Massimiliano Dandrea, consigliere provinciale con delega alla Protezione Civile, dal prof. Francesco Musco e dal dott. Mattia Bertin in rappresentanza dell’Università Iuav di Venezia, che ha curato la parte tecnica del progetto. Partner di Piani Sicuri anche la Prefettura di Vicenza, mentre la Fondazione Bcc, presente con Arianna Lorenzetto, ha contribuito con un sostegno economico.
“Molto concretamente -ha esordito Dandrea– abbiamo indicato ai Comuni come costruire un piano di emergenza di protezione civile e come renderlo facilmente fruibile. Esistono infatti linee guida della Regione Veneto, ma le soluzioni teoriche e pratiche sono state finora le più diverse, tanto che i piani comunali si sono negli anni sviluppati in maniera molto disomogenea. Di qui l’esigenza di fornire ai Comuni un modello unico su cui lavorare, per facilitare l’elaborazione, ma anche per sveltirne l’utilizzo e favorire il dialogo non solo tra piani comunali, ma anche con quello provinciale e quello regionale. La chiarezza e l’intuitività dei piani rappresentano due valori chiave nella gestione delle emergenze di protezione civile.”
Il piano di emergenza comunale è tanto più utile quanto più è conosciuto non solo dagli addetti ai lavori, ma anche dalla comunità, per saper gestire le situazioni di possibile rischio e non farsi prendere dal panico nelle emergenze.
L’università Iuav di Venezia ha dapprima analizzato il territorio vicentino, per comprenderne peculiarità ed esigenze, e ha quindi elaborato un modello di piano composto da 11 schede, una per ogni attività necessaria a ristabilire, o mantenere, la normalità in caso di emergenza. Nel dettaglio: funzione tecnica e di pianificazione; sanità, mass media e informazione; volontariato; risorse materiali e mezzi; telecomunicazioni; servizi essenziali; censimento danni; strutture operative; assistenza alla popolazione; gestione amministrativa. Per ogni scheda va indicato il responsabile e “chi fa cosa” .
“Il vicentino rappresenta un banco di prova per una programmazione di area vasta -ha spiegato il prof. Francesco Musco– il territorio è ampio e vario, con montagna, collina e pianura, di conseguenza gli scenari di rischio sono i più vari. La tutela del territorio non può certo fermarsi ai confini comunali, per questo stiamo lavorando a livello regionale su sistemi di protezione civile di area vasta.”
Un tema particolarmente caro ai vicentini, tanto che i Comuni hanno aderito in massa al percorso formativo proposto, partecipando con tecnici e amministratori. “Gli incontri sono stati divisi per zona -ha chiarito Mattia Bertin– e sono stati personalizzati a seconda delle caratteristiche dei territori e degli scenari di rischio a cui sono esposti. Partendo dalla conoscenza del territorio, abbiamo fornito gli strumenti per valutare i rischi ed elaborare un piano di emergenza il più rispondente alle esigenze, ma anche in grado di fare sistema con i piani dei Comuni limitrofi e degli enti superiori.”
Il progetto Piani Sicuri, concluso in questa prima fase della formazione, ha ora un obiettivo ambizioso: l’inserimento dei piani di emergenza comunali nel Geoportale della Provincia di Vicenza. Un’operazione che permetterà di georeferenziare strumenti e mezzi, professionalità e risorse di ogni singolo Comune per metterli a disposizione di altri territori in caso di necessità.
C’è già un progetto che si chiama Led (livelli essenziali di digitalizzazione), gestito dalla Provincia di Vicenza attraverso il Soggetto Aggregatore Digitale, che permetterà di adeguare i linguaggi informatici dei Comuni e della Provincia.
Sviluppata questa prima fase di adeguamento tecnologico, si potrà procedere ad acquisire i piani di emergenza comunali utilizzando un formato già in uso negli uffici tecnici di tutti i Comuni veneti per le attività di pianificazione, evitando i costi e i tempi di formazione di nuove tecniche informatiche.
C’è anche un contributo della Fondazione Bcc vicentina che consente di dare inizio in tempi brevi a questa fase. “E’ un progetto in cui abbiamo subito creduto -ha affermato Lorenzetto, presente per Fondazione Bcc a nome del presidente Giancarlo Bersan– perché punta non solo alla tutela del territorio, ma anche alla sinergia tra enti, valori in cui anche le nostre banche credono.”