Campedello, borgo di origine medievale amato dal Fogazzaro

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Canton del Galo a Campedello osteria e gelateria al Gallo

La frazione di Campedello è delimitata a nord da via della Rotonda che va dalla storica Hosteria al Gallo, vicino alla quale oggi c’è anche l’omonima gelateria, alla Valletta del Silenzio, a est da un tratto del Bacchiglione che la separa dalla frazione di Casale, a sud dal tratto dell’autostrada A4 che la divide dalla frazione di Longara, a ovest dai Colli Berici. Un’altra trattoria tipica in questa zona è Bisson. I riferimenti più antichi sembrano essere i nomi di due contrade ancora esistenti, Porcila (Porciglia) e Ponzanum (Pozzan): il primo si trova nel Privilegio concesso nel 1185 dal vescovo di Vicenza Pistore ai canonici della cattedrale, confermato l’anno successiva da una bolla di papa Urbano III, il secondo in un testamento del 1316 e in un atto notarile del 1467.

Il nome di “Campedello” si trova nel testo di Conforto da Costozza che, anch’esso nel Trecento, cita un certo Giovanni da Campedello.

Altri nomi citati, in atti del Quattrocento, sono quelli di un Giacomo da Campedello priore del convento di Santa Corona a Vicenza, di una suor Justina de Campedelo nel monastero di Santa Chiara in Borgo Berga, di un Giovanni detto Cerchiaro che nel testamento ordinava di far dipingere un’immagine di Maria nella chiesa di Santa Caterina in Porto, all’inizio della Riviera Berica.

Secondo lo storico Giovanni Mantese, nel Seicento esisteva una chiesetta dedicata a Santa Maria in Campedello, località che stava diventando un piccolo centro abitato, chiesa di cui non è rimasta alcuna traccia. La presenza, nella parte più settentrionale, della Villa Capra detta la Rotonda ha impedito una contiguità di sviluppo dell’abitato con la parte suburbana del vicino Borgo Berga, aiutandolo peraltro a mantenere un’identità. Il toponimo sembra riferirsi a “campeelo” “piccolo campo”, cioè radura, luogo non coltivato, spazio libero da vegetazione; potrebbe riferirsi alla vicinanza del Bacchiglione e alle aree di straripamento del fiume.

A Campedello si trova l’Oasi Valletta del Silenzio, un’area protetta di grande interesse per il patrimonio naturalistico, artistico e storico, caratterizzata dalla presenza di canali, siepi e filari di alberi, colture agricole tipiche della pianura veneta. Fa parte del SIC (Sito di Importanza Comunitaria) dei Colli Berici ed è stata compresa nel Piano D’Area dei Colli Berici, strumento di pianificazione regionale che ha lo scopo di tutelare zone di particolare interesse naturalistico-ambientale locale.

Essa comprende la vallata pianeggiante cinta ad arco dalle propaggini settentrionali dei Colli e dalla piccola altura su cui sorge villa Almerico Capra, proseguendo oltre tale rilievo fino alla Riviera Berica, lungo il corso del Bacchiglione; un contesto celebrato dal Palladio nei “Quattro Libri dell’architettura” come un “grande teatro”, nel quale egli realizzò, con la Rotonda, una delle sue opere più geniali.

Fu Antonio Fogazzaro, che abitava nella casa di famiglia a San Bastiano nei pressi di villa Valmarana ai Nani, nel suo libro “Piccolo Mondo Moderno” pubblicato nel 1901 e qui ambientato, a chiamare quest’area la “Valle del Silenzio”, oasi di calma appartata e verdeggiante, luogo evocativo e romantico. Un ripido “sentiero natura” porta dalla Valletta al parco di Villa Guiccioli, sede del Museo del Risorgimento e della Resistenza.

Fonte: Wikipedia in attesa delle vostre storie a [email protected]

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