“Ancora una volta gli annunci roboanti di Zaia rimangono disattesi. Ancora una volta le sue promesse in pompa magna non vengono mantenute. Questa volta sull’app ‘Zero Covid Veneto’, uno dei primi provvedimenti della nuova legislatura, annunciata a reti unificate lo scorso autunno, con urgenza e senza troppe spiegazioni. Serviva fare in fretta perché, anche su questo, Zaia, è responsabile di non aver attivato Immuni, già pronto con una soluzione a sua detta migliore. Sono stati stanziati 260mila euro a novembre e sembrava essere già pronta. Ma in realtà è scomparsa dai radar. Che fine ha fatto?”. Con queste parole affidate a un comunicato la vice capogruppo del Partito Democratico in consiglio regionale veneto Vanessa Camani (in foto), prima firmataria di un’interrogazione sottoscritta anche dal presidente Giacomo Possamai e dai colleghi Anna Maria Bigon, Jonatan Montanariello, Andrea Zanoni e Francesca Zottis, affronta la questione e aggiunge: “Il tema in questione è stato trattato in Consiglio regionale il 13 novembre scorso, quando l’assessore Lanzarin assicurò che l’App era ‘pronta da tempo’ e che sarebbe venuta al più presto in Quinta Commissione per tutti i chiarimenti del caso”.
“Ad oggi l’audizione non c’è stata e a distanza di quasi quattro mesi ancora attendiamo. Siamo alle solite: la politica degli annunci invece che la soluzione dei problemi. Come sui vaccini – continua la consigliera – prima con la sceneggiata delle trattative fantasma e ora con le scuse per giustificare la lentezza nel piano vaccinale. Per Zaia c’è sempre una scusa, che dipende da ‘altri’. E nel frattempo pagano i veneti, rimasti senza tracciamento prima e senza vaccino ora”, conclude Vanessa Camani.