“Con chiunque si trovava parlava soltanto ed esclusivamente in dialetto veneto anticipando, con chi conosceva, che era l’unica lingua che sapeva. Ma così facendo esprimeva la sua cultura profonda, una conoscenza universale, ancorata in quelle tradizioni della nostra terra che ha riscoperto, valorizzato e difeso per tutta la sua vita”. Così il presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, ricorda Franco Grespan, lo storico fondatore e presidente del Gruppo Folcloristico Trevigiano, scomparso oggi a Treviso.
“Negli anni Settanta, quando sembrava che quasi ci si dovesse vergognare delle tradizioni popolari delle nostre città e dei nostri paesi – prosegue il Governatore – Grespan ne fece una bandiera che portò in tutto il mondo nel grande circuito dei festival folcloristici internazionali. Fu una grandissima intuizione che portò il Veneto più vicino ai nostri emigranti ma anche che portò a casa nostra kermesse popolari con partecipazioni da tutto il mondo, come quella che chiude l’estate a Treviso”.
“Delle nostre radici storiche fu un vero cultore appassionato e preparato – conclude Zaia –. Fu un grande comunicatore che riuscì ad appassionare alle tradizioni venete persone di tutte le età, grazie anche alle sue doti legate alla conoscenza della commedia veneta popolare, ma fu anche un attento conservatore di testimonianze della vita passata; a lui e al suo Gruppo Folcloristico si deve infatti la realizzazione del Museo antropologico delle Case Piavone, vicino alla sede della Provincia di Treviso. La sua morte segna una grande perdita per Treviso e tutto il Veneto. Nel ricordarlo esprimo il mio cordoglio ai familiari”.
Anche il sindaco di Treviso Mario Conte ha voluto ricordare Grespan pubblicando una breve nota su Facebook: “E’ venuto a mancare Gianfranco Crespan, anima, fondatore e presidente del Gruppo Folkloristico Trevigiano. Un uomo fantastico, innamorato della Città, del territorio e delle sue tradizioni, capace di divulgare e trasmettere le nostre radici alle nuove generazioni con un impegno e un entusiasmo inarrivabili. A dicembre gli avevamo consegnato la più alta fra le Civiche Benemerenze della Città di Treviso, il Totila d’Oro.
Il suo nome, la sua bontà e la sua passione resteranno scolpiti per sempre nei nostri cuori e nella storia della nostra Città. Ci mancherà tantissimo. A nome di tutta la Comunità trevigiana porgo le mie più sentite condoglianze alla famiglia”.