Banca d’Italia non è tra gli imputati nel processo BPVi in via di conclusione per il suo primo grado ma anzi è parte civile offesa così come lo sarà nel processo di Veneto Banca che inizierà il 10 aprile prossimo addirittura con un solo imputato, Vincenzo Consoli.
Ma molti interventi l’hanno tirata in ballo nel dibattimento contro Gianni Zonin & c. e, se per le difese le sue ispezioni “positive” della fu Popolare di via Btg Framarin, attente o “distratte” che fossero, sarebbero una delle prove del buon comportamento degli imputati vicentini, mai messi sull’avviso di operazioni men che lecite, per gli avvocati delle parti civili private (le migliaia di soci azzerati) il collegio giudicante, presieduto da Deborah De Stefano (giudici a latere Elena Garbo e Camilla Amedoro) non dovrà riconoscere danni all’Istituto di Via Nazionale, il che sarebbe come ufficializzarne le “omissioni” o, per alcuni, le “collusioni” con i vertici della BPVi.
Visto che i processi BPVi e Veneto Banca sono distinti e lumi su eventuali responsabilità giuridiche di Bankitalia sarebbero potuti emergere solo da un confronto “in contemporaneo” e non a distanza dei diversi comportamenti di Visco e Barbagallo nei confronti delle due ex popolari venete, forse solo la Commissione d’inchiesta sul sistema bancario e finanziario, presieduta da Carla Ruocco, di cui fa parte come unico vicentino l’on. Pierantonio Zanettin, potrebbe fare un po’ di chiarezza.
Magari con l’aiuto della procura di Vicenza e dei documenti in suo possesso fisico, fattuale e possibile, e a cui ha fatto puntuale riferimento il contributo scritto che ci ha chiesto la Commissione Rucco a cui l’abbiamo consegnato il 12 gennaio scorso (cfr. «Relazione #3 di 3 a Commissione banche, Coviello: “Barbagallo con Zonin e Trinca, l’audio Bankitalia non s’ha da sentire. E il verbale De Polis?”»).
E questo sarà possibile se i membri della Commissione faranno su quella base le domande “giuste” visto che, come avevamo anticipato il 28 gennaio 2021 “in diretta” dall’aula del processo BPVi, (vedi il video in copertina dell’intervento di Salvadori) l’udienza dedicata alle repliche dei pm alle arringhe delle difese è stata spostata dalla data iniziale del 9 marzo al 15 di questo mese proprio perché martedì 9 la Commissione avrebbe audito il nuovo procuratore capo di Vicenza.
Il dr. Lino Bruno, appena arrivato a prendere possesso della sua carica al posto del dr. Antonino Cappelleri avrà, infatti, bisogno dell’assistenza proprio dei due pm scelti dal suo predecessore, da tempo a Padova, e cioè Luigi Salvadori e Gianni Pipeschi, per riferire del processo e delle sue varie fasi, preparatorie e dibattimentali a pochi giorni della sentenza che, verrà pronunciata sulle pesanti richieste dell’accusa dopo il 18 marzo, giorno dell’ultima udienza fissata per le contro repliche delle difese degli imputati.
Perché la procura di Vicenza potrebbe iniziare a dare un contributo extra processuale sull’operato di Banca d’Italia se Ruocco, Zanettin & c. faranno le domande giuste se gliele farà fare il sistema bancario e finanziario su cui “lavorano” e che oggi esprime con Mario Draghi anche il premier del Paese.
Ricordato che i vertici di Bankitalia (in primis Carmelo Barbagallo, allora a capo della Vigilanza) hanno sempre escluso (anche in occasione delle audizioni presso la precedente Commissione sulle banche, quella targata Casini) di aver esplicitamente “suggerito” a Veneto Banca di “consegnarsi”, nuda e cruda, a BPVi
- il nostro contributo è basato su quei suggerimenti che sembrerebbe proprio che il 19 febbraio 2014 li abbia fatti ai suoi ospiti a Roma (Gianni Zonin, allora presidente BPVi, e Flavio Trinca, il suo omologo a quei tempi in Veneto Banca) il dr. Barbagallo come fa capire l’audio dell’incontro solo da noi pubblicato e sopra ripubblicato (cfr. 27 – 28 luglio 2019 «Barbagallo bifronte, last news: il 19 febbraio ’14 incontrò Zonin e Trinca in Bankitalia per “Veneto Banca in BPVi subito!”, in audizione negò» e 18 dicembre 2019 «L’audio dell’incontro il 19 febbraio 2014 di Barbagallo con Zonin e Trinca in Bankitalia. Il verbale secretato dalla Commissione Banche. Le due venete insieme ora, poi decide la BCE!») dopo che lo avevano ignorato i colleghi dei media nazionali esclusi prima Carlo Di Foggia de Il Fatto Quotidiano (cfr. 21 dicembre 2019 «Il Fatto: audio VicenzaPiù con Barbagallo che “spinge” Trinca a fondere Veneto Banca in BPVi prova responsabilità di Bankitalia»)
e poi anche Renzo Mazzaro, dei quotidiani veneti del vecchio gruppo Repubblica, che ha ampiamente riferito anche lui alla Commissione del nostro audio (cfr. «Relazione #2 di 3 a Commissione banche, Mazzaro: Figli e figliastri di Bankitalia, Barbagallo “su” Trinca e Zonin, Mutui J.P. Morgan, I 2 processi». - quell’audio fu da noi messo a disposizione con una mail il 18 dicembre 2019 anche ai due pm vicentini, che non sappiamo se ne abbiano o meno fatto uso, ovviamente non contro Bankitalia nel dibattimento in corso dove non è imputata ma per capire meglio i riferimenti di difese e parti civili a via Nazionale e agire di conseguenza
- come abbiamo scritto alla Commissione Ruocco esiste «agli atti del Processo BPVi, in corso un documento di Banca d’Italia “Appunto di Stefano De Polis per Carmelo Barbagallo, 24-2-2014” steso e firmato dal vice capo dipartimento della Vigilanza, Stefano De Polis, che relaziona dell’incontro di cui all’audio dandosi per presente allo stesso, cosa che non appare dalla registrazione completa in cui non si rilevano altre voci se non quelle di Barbagallo, Zonin e Trinca. Oltre alla prova audio potrebbero confermare la presenza o l’assenza del vice capo dipartimento il dr. Barbagallo e il dr. Trinca, persone non indagate ad oggi a differenza di Zonin. Se fosse confermata l’assenza dell’estensore del documento, che dovrebbe essere agli atti della Commissione di inchiesta precedente, come fatto intendere dal dr. Trequattrini, che nel suo scambio di mail con chi scrive riferisce di un verbale Bankitalia agli atti della Commissione e secretato, sarà la Commissione in indirizzo di questo contributo a fare le relative considerazioni».
C’è quindi ampio spazio per la Commissione di inchiesta per chiedere lumi almeno su questi documenti il prossimo 9 marzo ai rappresentanti della procura di Vicenza.
E un’altra domanda fin d’ora la suggeriremo noi per future, possibili audizioni: «perché Flavio Trinca, ora “archiviato” per il caso Veneto Banca, in relazione all’audio dell’incontro a cui partecipò e alla negazione del capo della vigilanza di Banca d’Italia di aver mai suggerito ai trevigiani di “darsi” ai vicentini ci dichiarò l’11 giugno 2019 testualmente: “Carmelo Barbagallo è un disonesto…”».
Di questa intervista telefonica esclusiva, di cui non avevamo finora riferito i contenuti per non compromettere l’esito delle indagini a carico di Trinca, ora che è stato archiviato riferiremo dettagliatamente.
Dopo di che la domanda precedente non potrà non essere fatta a Trinca ma non solo a lui…
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Grazie, Giovanni Coviello