Giustizia civile, on. Zanettin (avvocato ed ex CSM) per “Giustizia giusta”: gestione case flow, digitalizzazione, risorse, sezioni specializzate…

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Giustizia troppo lenta blocca anche l'economia
Giustizia troppo lenta blocca anche l'economia

Proprio in questi giorni è di grande attualità il dibattito in Parlamento sui contenuti del Recovery plan, che il nostro paese deve presentare a breve alla Commissione Europea.

L’efficientamento della giustizia è una delle mission affidate al nostro paese e affido il mio contribuito a “Giustizia Giusta“, la nuova rubriva di ViPiù.it.

Pierantonio Zanettin di fronte al tribunale di Vicenza
L’avv. on. Pierantonio Zanettin di fronte al tribunale di Vicenza

I tempi necessari per concludere una causa civile o un procedimento penale in Italia sono inaccettabili e i fondi messi a disposizione dall’Europa sono un’occasione storica per recuperare il  gap di efficienza, a condizione siano spesi in modo oculato.

A mio giudizio  questi sono  le tematiche su cui puntare.

Digitalizzazione,

E’ necessario implementare e portare a compimento i sistemi telematici per il deposito degli atti, lo svolgimento delle comunicazioni e il compimento delle altre attività propedeutiche o strumentali connesse ai procedimenti e ai processi, ivi compreso l’accesso ai documenti di causa e ai provvedimenti.

Gli strumenti da remoto, nel rispetto dei principi costituzionali, possono essere incentivati e implementati anche per lo svolgimento delle udienze civili e amministrative, mentre rispetto alla materia penale vanno utilizzati con particolare cautela, considerata la necessità di massime garanzie difensive.

È necessario realizzare quindi  una completa digitalizzazione degli archivi, garantendone la piena accessibilità da parte degli operatori della giustizia abilitati.

Per assicurare un positivo ed effettivo impatto della digitalizzazione sull’amministrazione della giustizia, è indispensabile poi investire nella formazione del personale degli uffici giudiziari, senza trascurare l’aggiornamento e il supporto ai magistrati e ai professionisti.

Organizzazione degli uffici

E’ necessaria una transizione verso modelli, anche ispirati alle acquisizioni delle scienze economico-aziendali, maggiormente in linea con le esigenze di efficienza, produttività e valutabilità delle performance.

In questa prospettiva, occorrono: maggiori investimenti in informatizzazione e adozione di tecniche di case flow management (gestione dei casi, ndr), cioè, tecniche di raccolta, gestione e analisi dei dati all’interno degli uffici giudiziari.

Ciò consente l’elaborazione di best practices per la fissazione e la gestione di scadenze, l’esame preventivo dei procedimenti in entrata e la loro assegnazione a iter procedurali differenziati in base alle loro caratteristiche, la precoce identificazione e gestione dei casi più complessi e potenzialmente più problematici. Tra le tecniche di gestione dei flussi considerate, la precoce identificazione e gestione dei casi più complessi e potenzialmente più problematici è associata a durate minori dei procedimenti.

La disponibilità di informazioni sui flussi, le durate, i carichi di lavoro e altre dimensioni operative è condizione necessaria per la programmazione del lavoro all’interno degli uffici e per la successiva verifica dei risultati, per la valutazione della performance dei giudici e del personale amministrativo);

Investimenti funzionali alla creazione di sezioni specializzate, specie in materia commerciale, così da garantire, fra l’altro, alti standard di competenza e tendenziale uniformità delle decisioni;

Maggiori poteri e responsabilità al magistrato che guida l’ufficio giudiziario nella gestione del personale e delle risorse anche sulla base dell’esperienza maturata in altri ordinamenti.

Investire per una razionalizzazione realmente efficiente della geografia giudiziaria, che contemperi le esigenze di buon funzionamento della giustizia con quelle di prossimità e accessibilità di professionisti e utenti; la valorizzazione dei sistemi da remoto e la più ampia digitalizzazione dei procedimenti potrebbero “accorciare” le distanze, così consentendo almeno in talune realtà l’accorpamento degli uffici e la razionalizzazione delle relative dinamiche di funzionamento;

Interventi definitivi finalizzati al superamento delle carenze drammatiche di personale amministrativo e all’effettiva riqualificazione del personale, mediante percorsi di formazione continua analoghi a quelli prescritti per gli operatori del diritto.

Edilizia giudiziaria

E’ necessario un piano straordinario per l’ammodernamento e la completa ristrutturazione delle infrastrutture, spesso assai carenti, ma anche il decoro delle funzioni al cui esercizio esse sono destinate.

È necessario, altresì, procedere alla messa in sicurezza degli uffici giudiziari, a tutela del diritto fondamentale alla salute di tutti gli utenti e gli operatori della giustizia che quotidianamente vi operano:

Non è certo riproponibile in futuro lo scenario, ben poco edificante, dei tribunali chiusi e della giurisdizione sospesa.

Dirigenza degli uffici giudiziari

ll ruolo del dirigente deve essere parametrato sulle effettive esigenze degli uffici, tenendo anche conto che la soluzione dei problemi dell’ufficio richiede molto spesso il coinvolgimento di interlocutori locali.

Uno dei requisiti imprescindibili è la capacità di leggere la situazione dell’ufficio giudiziario, di individuare il problema e cercare una soluzione che sia sistemica.

E’ richiesta dunque una professionalità nuova rispetto al passato che sappia coniugare: capacità innovativa e perfetta conoscenza dei settori dei settori giurisdizionali e amministrativi nei cui ambiti si dispiegherà la sua opera,

Vanno anche modificati i criteri di selezione dei dirigenti degli uffici

Il limite dell’attuale sistema di selezione, estremamente articolata e coerente con la previsione normativa, è che la valutazione è svolta sull’attività pregressa del magistrato, espressa in un ambito diverso rispetto a quello che dovrà gestire.

In buona sostanza si tratta di situazioni affatto eterogenee.

Che l’aspirante dirigente sia, o sia stato, anche un ottimo magistrato ed un buon organizzatore della propria agenda ed abbia svolto quelle attività strumentali alla giurisdizione apprezzabili sotto il profilo attitudinale può fare solo intuire che egli possa sviluppare quelle professionalità oggi richieste per la direzione di un ufficio.

Si deve pensare a nuova figura di un dirigente degli uffici – manager, non necessariamente proveniente dai ruoli della magistratura, o comunque ad una formazione specifica attraverso corsi, precedenti alla selezione, multidisciplinari, seguiti da una valutazione rigorosa del loro esito.

Organici della Magistratura

Nei piani del ministro Bonafede si coglieva la preoccupante tendenza a ricorrere a risorse precarie per risolvere il problema della giustizia: dai magistrati onorari in primo grado, ai giudici ausiliari nelle Corti di Appello e nella Corte di Cassazione.

La bozza di piano per le riforme da finanziare con il Recovery fund prevede infatti di risolvere il problema dell’arretrato della giustizia e della eccesiva durata dei procedimenti puntando su risorse precarie: innestando cioè altri 1000 giudici onorari nei Tribunali; altri 500 giudici ausiliari nelle Corti di Appello penali (che si aggiungono ai 450 già assegnati alle Corti civili); ed inoltre 50 magistrati onorari alla sezione tributaria della Corte di Cassazione.

Per accrescere la capacità operativa del sistema e portarlo ai livelli europei, occorre invece dotarlo di risorse umane “stabili” e di elevata professionalità, specificamente formate per il lavoro negli uffici giudiziari.

La pandemia ha creato una specifica emergenza nel sistema giustizia perché ha rallentato i concorsi di magistratura che già prima della pandemia impiegavano di media quattro anni, dal bando alla loro conclusione, e non pareggiavano neppure i posti messi a concorso e i pensionamenti.

Per cui per anni non vi potrà essere un numero di magistrati togati sufficiente ad affrontare tsunami delle migliaia di processi che hanno dovuto essere rinviati e che, aggiungendosi agli altri già programmati ed ai nuovi, hanno aggravato l’arretrato.

Già oggi mancano 1.348 magistrati sui 10.413 previsti in organico con una scopertura pari al 12,95% (data rilevamento 15.1.2021).

Quali le possibili soluzioni?

Nell’immediato la soluzione più semplice è trattenere temporaneamente in servizio, su base volontaria, per i prossimi due – tre anni i magistrati che raggiungono l’età pensionabile, con destinazione alla composizione dei collegi, e ridurre il tirocinio (attualmente di 18 mesi) dei giovani magistrati.

Quando si potranno espletare nuovamente i concorsi, occorrerà ridurre drasticamente i tempi di accesso alla professione di magistrato.

Oggi in primo grado l’organico della magistratura onoraria è pari al 66,5% (n. 4794) di quello dei magistrati togati (n.7.210 esclusi i dirigenti), a cui si aggiungono n. 3512 Giudici di Pace.

Pierantonio Zanettin

Avvocato, ex membro laico del CSM e deputato forzista


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