Crac Veneto Banca e cittadinanza onoraria a Consoli, le precisazioni di Laura Puppato alle accuse di Francesco Cecchini

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La mission di Terrinoni? Schiavon: portare la testa di Consoli a Bankitalia. E Veneto Banca cappotta..
La mission di Terrinoni? Schiavon: portare la testa di Consoli a Bankitalia. E Veneto Banca cappotta..

Il tracollo delle ex popolari venete è un tema che ha lasciato profonde ferite nel tessuto economico-sociale del Veneto e anche strascichi polemici tra associazioni di risparmiatori ed esponenti politici. È il caso dell’ex sindaco di Montebelluna, consigliere regionale e senatrice del PD Laura Puppato, che in un intervento pubblicato su ViPiu ha risposto ai presidenti delle due associazioni “Noi che credevamo” e “Coordinamento don Torta” dopo la sentenza di primo grado sul crac BpVi (Crac BpVi, Puppato (PD) a Ugone (Noi che credevamo) e Arman (don Torta): “da governo PD unici fondi pagati a risparmiatori”). Lo stesso giorno è arrivata a ViPiu una nota di Francesco Cecchini (che pubblichiamo di seguito) il quale, come ci ha spiegato la stessa Puppato, da noi raggiunta per una replica, è già stato in passato da lei querelato e rinviato a giudizio dal procuratore di Treviso (e poi assolto) perché, afferma l’ex senatrice, l’ha “stalkerizzata per un decennio con continui discrediti senza fondo”.

Nel 2008 Laura Puppato, sindaco di Montebelluna gli (a Vincenzo Consoli, ex ad di Veneto Banca che, ricordiamo, è oggi l’unico imputato nel processo in corso per il crac, n.d.r.) conferì la cittadinanza onoraria, e gli ha pure organizzato una lectio magistralis affinché spegasse a studenti delle superiori come si governa una banca. Nel 2010, quando Consoli fu nominato commendatore, Puppato affermò: “Non possiamo che essere lieti di questa notizia. La nostra Amministrazione Comunale ha voluto rendere omaggio a questa figura di spicco di Veneto Banca già due anni fa, conferendogli la cittadinanza onoraria come riconoscimento delle sue straordinarie capacità che hanno permesso di far crescere il gruppo legando gli interessi preminenti di questo territorio con la crescita equilibrata e continua dell’Istituto di credito”. Non molto tempo fa , Vvox riportava questa frase della Puppato del 18 aprile 2015, solo tre anni fa quindi. “Avevo ed ho grande stima di lui, si è dimostrato un professionista eccellente nel suo campo, una figura di spicco del mondo dell’impresa e della finanza.” Dall’articolo della Tribuna di Treviso di oggi ,09.08.2016, a firma di Chiara Gasperoni: “ La senatrice del PD Laura Puppato scende dal palchetto allestito per gli interventi tra una valanga di fischi e male parole.” Il 30 maggio 2016, solo tre anni fa quindi, dal giornale on-line Vvox Puppato invitò a comprare azioni di Veneto Banca. I montebellunesi e gli italiani in genere non dimenticano cosa ha combinato. Per esempio il 26 giugno 2017, è stata contestata a Cornuda da risparmiatori con cartelli e slogan. Leggere l’ articolo sulla Tribuna di Treviso”.

Di seguito le precisazioni da noi raccolte dell’ex senatrice Puppato

La cittadinanza onoraria a Consoli va contestualizzata perché è avvenuta nel 2007, è stata condivisa e approvata all’unanimità da tutto il consiglio comunale di Montebelluna dell’epoca e considerata un obbligo morale per un’istituzione vicina alla città. Siamo in un contesto precedente rispetto a quello che poi è emerso a causa della bulimia del potere di quegli stessi soggetti fino a prima così generosi con la città e le istituzioni pubbliche. Il conferimento della cittadinanza andava non tanto a Consoli come persona, ma a quello che rappresentava. Un’istituzione, ripeto, che ha dato tanto alla città dal punto di vista sociale, sportivo, culturale. Nel caso dell’inceneritore ha permesso di salvare il bilancio del Comune. Per quanto riguarda l’invito ad acquistare azioni di Veneto Banca, anche questo fatto va contestualizzato. Si trattava di acquistare azioni supplettive nel periodo dell’evidenza della crisi e del rischio, per tentare in ogni modo di tenere in piedi la banca. Bisogna capire che per la comunità è stata una vera tragedia e in quel momento c’era in atto l’ultimo tentativo di salvarla, con fondi di chi poteva permettersi un rischio personale a fronte di un beneficio pubblico. Personalmente ho perso ciò che ho voluto investire per salvare la nostra banca locale, ho voluto in prima persona provarci e penso sia un atto meritevole, alla base vi era la volontà di costituire un comparto azionario tutto nuovo e di fonte imprenditoriale, c’è stato anche l’appello di varie associazioni di imprese, di singoli imprenditori….. Purtroppo non c’è stata l’attivazione di stakeholder importanti che abbiano con noi tentato il salvataggio in extremis. Il mio invito a provare il salvataggio con interventi locali voleva essere un segnale fortissimo, tentare di non stare a guardare, di non subire soltanto il tracollo di un bene costruito con i nostri sacrifici. Abbiamo subito un furto, eravamo tutti arrabbiati ma chi ha subito un furto non abbandona la casa, tenta di ricostruirne il valore, chi poteva, ed erano in tanti, avrebbe dovuto mettere del suo per trattenere nel territorio un marchio così rilevante, questo era il senso, di un’azione tra le tante di cui vado orgogliosa. Salvare la banca e i risparmiatori per me è stato motivo di intervento personale e politico in quei tragici anni”.


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