Crac BpVi, commissari liquidatori in commissione banche: “70% attivo di 1 miliardo e 800 milioni usato per rimborsare Intesa”

"Il perimetro del cosiddetto insieme aggregato era costituito da 27,8 miliardi di attivo e da 31,3 miliardi di passivo, da cui emergeva uno sbilancio negativo di 3,5 miliardi. All'atto della cessione, la cessione della banca ha comportato uno sbilancio passivo di 3,2 miliardi"

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Ex sede centrale BPVi
Ex sede centrale BPVi

“Il perimetro del cosiddetto insieme aggregato era costituito da 27,8 miliardi di attivo e da 31,3 miliardi di passivo, da cui emergeva uno sbilancio negativo di 3,5 miliardi. All’atto della cessione, la cessione della banca ha comportato uno sbilancio passivo di 3,2 miliardi”. Lo hanno detto i commissari liquidatori di Banca popolare di Vicenza, in audizione in commissione d’inchiesta sulle banche in merito allo stato della procedura di liquidazione coatta amministrativa, ricordando come, dopo la liquidazione coatta amministrativa, l’intera azienda bancaria, inclusa Banca Nuova, sia stata ceduta a Intesa San Paolo.

“Il bilancio del 2016 – hanno sottolineato – evidenziava un gruppo articolato con 502 sportelli, un attivo di 34 miliardi, un passivo di 32 miliardi e un patrimonio netto di 2 miliardi al netto della perdita subita nel 2016 che si attestava a circa 2 miliardi. La raccolta era di circa 30 miliardi e gli impieghi verso la clientela di 22 miliardi. All’avvio della procedura di liquidazione coatta amministrativa (Lca; Ndr), il 25 giugno 2017, è stata redatta una situazione patrimoniale i cui dati in sintesi si possono riepilogare in un attivo di 30,7 miliardi, di cui 18,7 miliardi di crediti verso la clientela, debito verso banche e clientela per circa 25 miliardi (l’82% del totale del passivo)”.

“Di fatto l’attivo rimasto nella Lca”, ovvero in Banca popolare di Vicenza posta in liquidazione coatta amministrativa, “è composto dall’80% di crediti deteriorati, dal 13% di attività finanziarie e partecipazioni e dal 4% di crediti verso le banche e il residuo da attività fiscali anticipate. L’attivo totale rimasto nella liquidazione coatta” dopo la cessione del cosiddetto insieme aggregato a Intesa San Paolo “è 6,8 miliardi di euro. A cui si contrappone un passivo da 6,9 miliardi di euro costituito in gran parte da due poste: lo sbilancio emerso in sede di cessione dell’insieme aggregato, che è 3,2 miliardi di euro, che rappresenta un debito nei confronti di Intesa; il debito nei confronti dello Stato da 2,4 miliardi”.

“L’attività liquidatoria ha comportato un attivo, realizzato alla data odierna, di circa 1,169 miliardi, a cui si aggiungono gli incassi realizzati da Amco dalla data di cessione dei crediti alla data del febbraio 2021, per circa 709 milioni”.

Lo hanno detto i commissari liquidatori di Banca popolare di Vicenza, in audizione in commissione d’inchiesta sulle banche in merito allo stato della procedura di liquidazione coatta amministrativa.

Volendo sintetizzare ad oggi l’attivo della procedura” di liquidazione coatta di quel che resta di Popolare di Vicenza, “potremmo dire che 1 miliardo e 100 è costituito da incasso di crediti, da parte dei commissari e di Amco; circa 500 milioni è rappresentato da incassi realizzati dalle dismissioni delle attività finanziarie rimaste nel perimetro della Lca; 185 milioni sono recuperi dei crediti infragruppo, e 46 milioni sono di gestione tesoreria e altro attivo”.

Lo hanno detto i commissari liquidatori di Banca popolare di Vicenza, in audizione in commissione d’inchiesta sulle banche in merito allo stato della procedura di liquidazione coatta amministrativa.

“Quanto all’utilizzo di questo attivo – hanno aggiunto – oltre il 70% è stato utilizzato per il rimborso del finanziamento da 3,2 miliardi di euro erogato da Banca Intesa San Paolo per lo sbilancio: ad oggi è stato rimborsato 1,340 miliardi di euro. In parte, sempre a favore di Banca Intesa, per pagare gli interessi dell’1% su questo finanziamento, che hanno inciso per circa 100 milioni. Parte dell’attivo è stato poi sequestrato dalla Procura di Vicenza in forza di un decreto emesso prima della Lca ed eseguito dopo”.

“La liquidazione coatta della Banca Popolare di Vicenza è la più rilevante in termini di dimensioni delle procedure concorsuali della storia italiana, con 31 miliardi di attivo e 29 miliardi di passivo. Questa liquidazione coatta ha una dimensione paragonabile alla crisi della Chrylser del 2009, con 39 miliardi di dollari di passivo. In Italia è circa due volte la crisi Parmalat che aveva un passivo di 14 miliardi”hanno aggiunto infine i commissari liquidatori.
Fonte Public Policy