Banca Alto Vicentino e Cassa Rurale ed Artigiana di Vestenanova: via libera della BCE al progetto di fusione

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Banca Alto Vicentino e Cassa Rurale ed Artigiana di Vestenanova
Banca Alto Vicentino e Cassa Rurale ed Artigiana di Vestenanova

Con il via libera dalla BCE la parola ora passa al territorio e alla base sociale. Prosegue il percorso del progetto di aggregazione tra Banca Alto Vicentino e la Cassa Rurale ed Artigiana di Vestenanova.

La Banca Centrale Europea ha comunicato di aver esaminato il programma presentato dai 2 Istituti veneti e lo ha autorizzato proprio in questi giorni.

Soddisfatti i vertici delle due BCC, che avevano deliberato il piano industriale di fusione lo scorso 10 dicembre e che avevano avviato con la Capogruppo Cassa Centrale Banca l’iter per l’autorizzazione all’operazione.

Il progetto di fusione

“Il progetto sarà presentato ai soci e lo sottoporremo al voto della base sociale nel corso delle due rispettive assemblee, che si terranno in seconda convocazione il 22 maggio prossimo- spiegano Maurizio Salomoni Rigon, Presidente di Banca Alto Vicentino e Edo Dalla Verde, Presidente di Cassa Rurale ed Artigiana di Vestenanova. Nel corso delle assemblee, nella sessione ordinaria, illustreremo i dati di bilancio 2020 delle rispettive BCC: dati che ci consegnano all’anteprima della fusione due banche particolarmente solide, attive e in salute.

Il nostro – proseguono Salomoni e Dalla Verde- è un progetto che ci ha visti lavorare nei mesi scorsi con entusiasmo, lealtà, propositività sui diversi fronti, da quello strategico e di indirizzo a quello operativo e organizzativo in capo alle Direzioni. Non esiste in questo progetto un soggetto forte e un soggetto meno forte. Nessuna delle due BCC avrebbe necessità di fondersi per continuare a servire bene il suo territorio. La nostra – spiegano i Presidenti – è stata una valutazione di opportunità, non di necessità, in un momento storico in cui è fondamentale unire e collaborare per raggiungere risultati di eccellenza e prospettive di crescita: opportunità di ampliare la nostra sfera di azione, di condividere esperienze organizzative diverse, di rendere ancora più solide e più efficienti le nostre risorse disponibili.

Sono due banche che non hanno sportelli sovrapposti – spiegano i Presidenti – ma che sono limitrofe territorialmente: una più orientata a seguire, per naturale vocazione, il tessuto imprenditoriale delle pmi nell’Alto Vicentino ricco di imprese e di attività produttive, l’altro territorio più vocato all’agricoltura moderna, tecnologica, di qualità. I rispettivi Consigli di amministrazione hanno ritenuto che questo fosse il momento migliore per mettere insieme singole opportunità in sinergie prospettiche per rafforzarsi e per crescere in modo armonico, conservando i valori cooperativi e la mutualità territoriale che appartengono alla storia e al patrimonio intangibile delle Banche di Credito Cooperativo”.

Una Banca, quella che risulterà dal processo di fusione, con maggiore patrimonio e con importanti disponibilità a finanziare i progetti imprenditoriali locali, a sostenere le famiglie e le imprese, ad ampliare i servizi di consulenza.

I numeri della nuova banca

La nuova Banca, se il progetto di fusione sarà approvato dalla base sociale, conterà 37 filiali, 182 dipendenti e oltre 5.300 soci. La zona di competenza territoriale comprenderà 116 comuni (105 nella Regione Veneto tra le province di Vicenza e Verona ed i restanti 11 nella Provincia di Trento). L’area di competenza della nuova Banca ricoprirà un territorio popolato da circa 1,2 milioni di abitanti, di cui circa 650 mila nell’area di insediamento.

“Entrambe le BCC sono qualificate come Banche di 1^ Classe (la migliore su 4 classi di merito) del Gruppo Cassa Centrale Banca –  commentano Salomoni e Dalla Verde – con un CET 1 Ratio, ovvero l’indice di solidità, che si attesta ad un ragguardevole 25,4%”.

Insieme raggiungeranno 121,3 milioni di euro di patrimonio, masse amministrate per oltre 2 miliardi di euro, 1,4 miliardi di euro di raccolta totale e impieghi vivi per 631 milioni di euro con nuove erogazioni (dati riferiti al 2020) per 138,4 milioni di euro.

Copertura delle sofferenze al 76,4%, indice tra i più elevati in ambito Bcc, Texas Ratio che si attesta ad un ottimo 33,3% e indicatore NPL Ratio al 7,4%.

“Si tratta di indicatori più che positivi ricavati dai dati consuntivi 2020- spiegano i Presidenti- che migliorano tra l’altro i dati presentati nel piano di Fusione approvato dalla BCE. Le due realtà che andremo ad aggregare, pur in un momento di grande difficoltà del sistema produttivo dovuto alla pandemia, hanno dimostrato grande resilienza. Hanno offerto aiuto e sostegno all’economia locale, hanno assistito famiglie e imprese con moratorie e finanziamenti, hanno erogato nuovi impieghi al territorio, recuperando efficienza interna”.

Le due assemblee dei soci

Nei rispettivi siti internet delle due BCC saranno inserite tutte le informazioni utili ai soci per conoscere in dettaglio il progetto di fusione per la nascita della nuova realtà che sarà operativa dal 1° luglio prossimo.

I soci saranno quindi chiamati attraverso la figura del rappresentante designato ad esprimersi con il voto al progetto e ai punti all’ordine del giorno delle rispettive assemblee che si terranno in seconda convocazione entrambe sabato 22 maggio 2021.

“Le nostre segreterie stanno provvedendo ad avvisare con lettera tutti i soci – spiegano i due Presidenti. Siamo a disposizione nelle prossime settimane per fornire anche telefonicamente o su appuntamento tutte le indicazioni e le motivazioni necessarie. Comunicheremo in modo esaustivo e trasparente e in diverse tappe di avvicinamento per favorire la massima partecipazione della base sociale al progetto, in modalità coordinata”.