“Rischi di provocare una tragedia, che coinvolgerà i grillini che ti hanno scelto come guida e, insieme a loro, tutto il popolo italiano”. Così, come spiega in una nota il segretario dell’associazione di consumatori Aduc Pietro Mastrantoni, Marco Pannella nel corso del Congresso del Partito Radicale nel 2012 si rivolgeva a Beppe Grillo, promotore e garante del M5S.
“Della Giustizia, o meglio, del loro modo di intendere la giustizia, il M5S ne aveva fatto un elemento centrale della proprio politica: da una parte i corrotti, i ladri, i predoni, quelli che vogliono sottrarsi alla (loro) giustizia, dall’altro loro, con il brandire della ghigliottina – afferma Mastrantoni commentandon il video pubblicato sui social da Grillo che sta facendo molto discutere per i toni, soprattutto nei confronti della vittima, con cui affronta una questione molto delicata come quella dell’accusa di stupro di gruppo, vicenda che tocca Grillo nella sfera personale dato che riguarda il figlio, ma Grillo, a differenza del padre della ragazza, è un personaggio pubblico che ha un peso politico -. Ora, Beppe Grillo rivendica l’innocenza del proprio figlio, Ciro, accusato di stupro. Per noi lo è, come per tutti, innocente fino a sentenza definitiva, ma per lui e per il M5S non è stato così quando un indagato era colpevole, a prescindere. Grida che il figlio è innocente perché non arrestato, ma sa bene che l’arresto c’è solo per la flagranza del reato, che la ragazza ha denunciato lo stupro dopo qualche giorno, ma sa bene che succede spesso – afferma ancora il segretario Aduc – per chi deve superare il trauma. Non una parola per la ragazza”.
“Solidarietà a Grillo dalla adepta grillina, Paola Taverna, vice presidente del Senato della Repubblica Italiana. Non una parola per la ragazza – conclude Mastrantoni -. Tragedia politica, sì, certo, come prevedeva Pannella ma, anche, l’orrido nel quale costoro sono precipitati”.