Fornaci Rosse, Elisabetta Nardin e Leonardo Nicolai: “pane e rose” il 1° maggio, a Vicenza e in tutto il Veneto rose per commesse e commessi

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Da Fornaci Rosse una rosa rossa a una commessa al lavoro il 1° maggio
Da Fornaci Rosse una rosa rossa a una commessa al lavoro il 1° maggio

Rose per i commessi e le commesse che lavorano il Primo Maggio. L’iniziativa, promossa da Fornaci Rosse e attuata assieme a UDU, Filscam Cgil, Valle-y i giovani di Valdagno, si chiama “Pane e rose” e vuole sottolineare l’importanza di rispettare i diritti di lavoratori e lavoratrici riguardo i giorni festivi. Volontarie e volontari di queste associazioni oggi si sono mossi in tutta la Regione (coinvolte anche Padova, Venezia, Valdagno, Treviso e Rovigo) per portare i fiori a chi oggi è dietro il banco a lavorare.

Da Fornaci Rosse rose rosse a commesse e commessi al lavoro il 1° maggio
Da Fornaci Rosse rose rosse a commesse e commessi al lavoro il 1° maggio

Obiettivo ampiamente raggiunto quello di consegnare ai dipendenti degli esercizi commerciali, al lavoro anche il Primo Maggio, una rosa in segno di solidarietà. Sbigottimento seguito da felicità per commesse e commessi, che hanno ricevuto questo inaspettato omaggio floreale e che hanno manifestato la loro contentezza per il riconoscimento portato loro dai volontari delle associazioni. Le rose sono state accolte con sorrisi e abbracci, oltre che messaggi sui social network. In molti casi anche i clienti hanno espresso solidarietà e manifestato interesse per l’iniziativa e l’auspicio è che molti siano stati portati a riflettere sull’opportunità di fare acquisti anche il Primo Maggio.

“Quest’anno è particolarmente importante la consegna delle rose il Primo Maggio” spiega la presidente di Fornaci Rosse, Elisabetta Nardin “Se gli anni scorsi era importante ricordare

l’importanza del lavoro, che non deve obbligare il lavoratore ad eseguire le sue mansioni nel festivo per sopravvivere. Quest’anno in modo particolare ci siamo sentiti in dovere di farlo perché, pur sapendo che in un momento come questo le persone hanno bisogno e voglia di lavorare, riteniamo assolutamente non obbligatorio nel momento in cui ci sono dei cuscinetti sociali ed economici che dovrebbero consentire a tutti i lavoratori di restare a casa invece che lavorare nel giorno della festa che li rappresenta tutte e tutti”.

Della stessa idea Leonardo Nicolai, portavoce di Coalizione Civica, che aggiunge: “La scelta non tra lavorare accettando le regole di un gioco perverso tutto incentrato sul guadagno e non sulla persona o, altrimenti, il non lavorare. L’obiettivo politico è lavorare, ma a certe regole, che siano costruite su un principio insindacabile: il rispetto del lavoratore e della lavoratrice”.