“C’è una cosa che è “inopportuna” ed è quella di non aver ancora approvato il DDL Zan, già licenziato dalla Camera, calendarizzato in Senato solo nei giorni scorsi, dopo un lungo ostruzionismo”. Così il viceministro dell’Economia Laura Castelli (M5S) commenta sui social il Caso Fedez-Rai. “Altamente discriminatorie e omofobe, e non solo inopportune, invece, sono le parole pronunciate da alcuni Consiglieri comunali e regionali, quelle che ha ricordato Fedez ieri, ad esempio. Non sono certo le uniche, ma assumo particolare gravità, perché pronunciate da rappresentanti delle Istituzioni. Sono parole che feriscono intere generazioni che hanno avuto il coraggio di lottare per le libertà e la conquista dei diritti civili, tutti.
Ho iniziato a fare politica mossa da una grande passione civica, per dare voce a quei cittadini che non l’avevano. Penso che se avessi sentito una frase analoga in un’Aula del Parlamento, o di un Consiglio Regionale o Comunale, avrei reagito male. Come donna in primis. Ringrazio Fedez per aver avuto la determinazione di andare avanti, nonostante tutto, e soprattutto per averlo raccontato, senza farsi intimorire e condizionare.
Un Paese civile garantisce la libertà di espressione, e condanna discriminazione e violenza. Non solo in ambito etnico, razziale o religioso, ma anche per motivi fondati sul sesso, sul genere, sull’orientamento sessuale, sull’identità? di genere o sulla disabilità”.