Il 13 dicembre 2020 Vipiu ha pubblicato un articolo di Gianni Poggi (A Pescara una vittoria nel nome di Paolo Rossi. A proposito di nomi: non si deve cambiare quello del Menti!) in cui il nostro giornalista lanciava la proposta di intitolare a Paolo Rossi il piazzale antistante l’ingresso dello Stadio Menti. Il campione era mancato solo da tre giorni e, sull’onda dell’emozione, subito molti avevano sentito quasi il dovere civico di legare al suo nome un luogo di Vicenza. Alcune idee erano suggestive ma inappropriate o irrealizzabili, altre inadeguate. Dopo molti mesi di dibattito, nella conferenza stampa che si è tenuta oggi a Casa Vicenza il sindaco Rucco ha annunciato che l’amministrazione comunale e la società hanno adottato proprio l’idea della intitolazione e della riqualificazione dello spazio proposta da Gianni Poggi. Vipiù, felice di aver contribuito al successo della proposta, si associa all’auspicio di una sua rapida realizzazione.
Il direttore
Di seguito la proposta di Poggi, presentata nell’articolo citato, che ha anticipato la decisione presentata oggi:
Come ho già proposto, a Paolo andrebbe piuttosto intitolato il piazzale antistante l’ingresso centrale dello stadio, perché questa soluzione coniugherebbe più opportunità: inserire il nome di Paolo Rossi nella toponomastica cittadina; dedicare al suo nome un punto di Vicenza simbolico e coerente con la sua storia sportiva e, per di più, fisicamente collegato allo stadio; evitare che lo stadio della città possa andare a finire chissà dove nelle periferie, perché sarebbe oltraggioso cancellare la intitolazione di quella piazza. Certo il sito, oggi articolato in modo insensato da una viabilità inventata dai fans delle rotatorie ovunque, anonimo e disadorno pur essendo l’accesso a uno stadio di grande tradizione sportiva, declassato a triste parcheggio, andrebbe completamente ristrutturato per trasformarlo in una piazza importante di Vicenza. E quindi: via tutti gli stalli, gli spartitraffico e le aiolette; riutilizzo dell’area trasformata in una grande esedra inibita al traffico; dotazione di un arredo urbano all’altezza con illuminazione, alberi e transennatura. E, di fianco alla serliana che fa da portale dello stadio una statua del campione, semplice e realistica e che lo raffiguri in un suo tipico gesto sportivo. Come quello della famosa fotografia di Cortiana, che campeggia sulla copertina del libro di Antonio Berto “La Nobile Provinciale”.