Bombe su Gaza, manifestazione a Campo Marzo a sostegno del popolo palestinese: “ingiusta occupazione di Israele”

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manifestazione campo marzo Vicenza guerra Israele Palestina Gaza
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manifestazione campo marzo palestina
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Il sindacato USB, i partiti Rifondazione Comunista e Sinistra Italiana, alcuni rappresentanti del circolo Caracol assieme a cittadini palestinesi residenti a Vicenza erano questa mattina nel piazzale di viale Dalmazia per protestare contro quello che sta succedendo in questi giorni a Gerusalemme e nella cosiddetta striscia di Gaza.

manifestazione israele palestina gaza campo marzo
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Il tema è ovviamente quello di fermare il massacro che i bombardamenti stanno provocando, In Italia nei giorni scorsi a Roma la politica ha dato un sostegno bipartisan (Letta e Salvini) a Israele, ma quello che i manifestanti vogliono sottolineare è che il conflitto ha origine da un atteggiamento che loro considerano ingiusto, invadente, di sopruso, da parte di Israele, sia per quanto riguarda 1.645.500 palestinesi confinati in un territorio di 360 km2 (Venezia ha 255.305 abitanti in 419 km 2) la cosiddetta striscia di Gaza, sia per quanto riguarda l’occupazione di territori palestinesi.

manifestazione israele palestina gaza campo marzo 15 maggio
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Ramin è un cittadino palestinese che vive a Vicenza da quattro anni. “Siamo qui per dare un sostegno al popolo che soffre, in particolare nel quartiere Sheiikh Jarrah, perché la gente non sa cosa succede veramente – ci ha detto -. A Gaza la popolazione è concentrata in poco territorio, se butti giù una casa muoiono mille persone. La politica sostiene solo Israele, i media non raccontano l’occupazione. Noi speriamo in un intervento mondiale perché Israele è molto forte, hanno la potenza economica e militare. Stanno mandando via la gente ma non va bene. Nel quartiere Jarrah mandano via i palestinesi da casa loro, fanno uscire la famiglia da casa, e nello stesso momento davanti ai loro occhi fanno entrare l’altra famiglia, israeliana. Tu vedi la gente entrare in casa tua nello stesso momento in cui esci. Nel ’48 e nel ’67 durante l’occupazione la gente è uscita fuori di casa con il pensiero che dopo un mese o due, finito il casino, tornavano nelle proprie case. Adesso stanno facendo la peggiore occupazione che esista. C’erano 15 case, 15 famiglie, all’entrata est del quartiere, che hanno fatto causa al governo israeliano contro il fatto di dover abbandonare lan propria casa; 14 cause sono state falsificate per dimostrare che queste case appartenevano alla comunità israeliana. Il governo israeliano l’ha ammesso che sono state falsificate”.