Eutanasia, Ass. Coscioni: 76 tavoli in 16 regioni e a Vicenza: Parlamento decida, firme referendum a luglio, agosto e settembre

“Cappato: il testo base è un compromesso al ribasso, serve il referendum. Ai tavoli raccogliamo le disponibilità di volontari e autenticatori, in particolare avvocati e dipendenti comunali”

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Firme per eutanasia legale
Firme per eutanasia legale

L’Ass.Luca Coscioni, attiva a livello internazionale a tutela del diritto alla Scienza e alla Salute, questo week end a partire da oggi venerdì 14 maggio è presente in 16 regioni con una mobilitazione nazionale per l’Eutanasia Legale coordinata da Matteo Mainardi (qui il dettaglio regioni al centro dell’iniziativa oltre che su città come Vicenza). E’ un ultimo tentativo di ottenere dal Parlamento la discussione della legge popolare per l’eutanasia legale, con l’allestimento di 76 tavoli informativi in tutta Italia, in preparazione della grande raccolta firme sul quesito referendario di legalizzazione. La raccolta firme avverrà nei mesi di luglio agosto e settembre, quando tutte le persone convinte dell’importanza di far decidere i cittadini potranno contribuire al raggiungimento delle 500.000 firme necessarie alla convocazione del referendum per la prossima primavera.

L’iniziativa di questi giorni è la nostra “ultima chiamata al Parlamento”, dopo quasi otto anni di attesa dal deposito della nostra legge e prima della grande mobilitazione referendaria estiva – annuncia Marco Cappato, Tesoriere dell’Associazione Luca Coscioni -. Il referendum è la soluzione, perché il testo base depositato d questa settimana in Commissione parlamentare rappresenta un compromesso al ribasso tra i partiti, che sancisce una grave e incomprensibile discriminazione tra malati. Nemmeno se fosse approvato supererebbe il referendum. E’ proprio con l’obiettivo di una piena e non discriminatoria legalizzazione dell’eutanasia sul modello olandese che dal primo luglio partirà la campagna di raccolta firme promossa dall’Ass.Luca Coscioni sul referendum di abrogazione parziale dell’articolo 579 del codice penale che abbiamo depositato in Cassazione, per il quale hanno già fornito la disponibilità a raccogliere le firme 2.200 volontari