“La scorsa settimana, lo stesso presidente Zaia si era detto favorevole all’istituzione della commissione d’inchiesta che, come minoranze, avevamo chiesto per far luce sulla gestione della seconda ondata, caratterizzata in Veneto da scelte controverse e da dati allarmanti, in primis per quanto riguarda i decessi. Nei giorni scorsi però la maggioranza ha lanciato una controproposta, esprimendo la volontà di trasformare la commissione d’inchiesta in un’occasione di discussione vaga e generale riguardo a tutto il periodo pandemico, da febbraio 2020 ad oggi”. Lo afferma in una nota il capogruppo del Partito Democratico in consiglio regionale Giacomo Possamai alla vigilia del voto di domani 26 maggio sull’istituzione di una commissione d’inchiesta sulla gestione della seconda ondata in Veneto, tema riportato alla ribalta mediatica di recente con il servizio della trasmissione Report che puntava il dito contro i cosiddetti test rapidi, criticati anche dal professor Crisanti che sarebbe indagato per diffamazione. “Il tentativo di evitare il dibattito su quanto avvenuto in Veneto durante la seconda ondata è chiaro – prosegue il vicentino Possamai -. Si tratta di una forzatura inaccettabile nei confronti dei diritti delle minoranze, ma soprattutto dei cittadini veneti, di sapere quanto accaduto. Quindi continueremo a chiedere che venga istituita una commissione d’inchiesta, sì, ma col preciso scopo di far luce su quanto accaduto nella nostra Regione durante la seconda ondata della pandemia”.
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