Passaggio di consegne al complesso universitario di viale Margherita: le chiavi della nuova struttura passano dalla Provincia di Vicenza alla Fondazione Studi Universitari grazie alla sottoscrizione del contratto di comodato.
Un momento che la Provincia ha voluto rendere solenne convocando una seduta del Consiglio provinciale proprio in viale Margherita, nell’edificio che ormai da un decennio ospita gli studenti delle Università di Verona e Padova e che da settembre triplicherà gli spazi a disposizione grazie alla nuova struttura sorta di fronte all’esistente.
Dopo che il Consiglio provinciale ha formalmente approvato lo schema di comodato d’uso gratuito, a sottoscrivere l’accordo sono stati il presidente della Provincia Francesco Rucco e il presidente della Fondazione Studi Universitari Mario Roberto Carraro. Presenti anche la vicepresidente Grazia Chisin in rappresentanza della Camera di Commercio che ha messo a disposizione 4milioni di euro per l’acquisto di quote immobiliari, la vicepresidente della Provincia Maria Cristina Franco e il consigliere provinciale con delega all’edilizia scolastica Cristina Balbi.
Il comodato, gratuito e di durata trentennale, è necessario sin d’ora per permettere alla Fondazione di avere libero accesso all’immobile, in modo da prepararlo ad accogliere gli studenti già a partire dal nuovo anno accademico. Un atto che però significa molto di più.
Significa aule e laboratori da mettere a disposizione dei tanti studenti che scelgono Vicenza per il proprio percorso di studi universitari. Significa ricerca e innovazione, grazie ad una dotazione tecnologica d’avanguardia. Significa un luogo d’eccellenza che avrà importanti ricadute non solo economiche, ma anche sociali e culturali per la Città di Vicenza.
“E’ un momento storico -ha esordito Rucco- quest’area era in degrado e l’abbiamo trasformata nel centro formativo d’eccellenza della Città. Un cantiere che, tra primo, secondo e terzo stralcio, ci vede impegnati dal 2003, per un importo economico che supera i 26milioni di euro. Un impegno enorme, che porta però un altrettanto enorme valore aggiunto al territorio, anche per le ricadute economiche che la presenza di 5/6mila studenti può avere sulla Città.”
“Ringrazio chi negli anni ha creduto che Vicenza sarebbe un giorno diventata un riferimento nazionale per la formazione universitaria e ha investito perché questo potesse accadere -ha commentato Carraro- Il risultato ripaga dei sacrifici e se oggi stiamo lavorando all’allestimento di un centro d’eccellenza per la ricerca applicata è anche perché abbiamo sedi in grado di ospitarlo e di accogliere una popolazione universitaria in continuo aumento.”
Il nuovo edificio che completa il complesso
I lavori sono formalmente conclusi e si stanno concludendo anche le finiture, in particolare con l’installazione dei corpi illuminanti, gli ultimi ritocchi alle aree esterne e gli apprestamenti per il cablaggio delle aule informatiche e dell’aula smart, concordati sulla base del layout di arredo. Una volta terminati si procederà, entro i primi di agosto, alla presentazione della “segnalazione certificata di agibilità” al Suap del Comune di Vicenza, corredata dai collaudi, le certificazioni e dalle dichiarazioni previste per legge.
Il contratto di comodato consente alla Fondazione di entrare subito in possesso dell’immobile al fine di poter sottoscrivere la convenzione con l’Università di Padova che si assumerà l’onere, tra l’altro, di fornire gli arredi delle aule universitarie in tempo utile per l’inizio dell’anno accademico 2021-2022. Nel nuovo edificio verranno infatti spostate le aule e le attività didattiche attualmente ospitate all’ex Gil, dove sarà insediato il centro per la ricerca applicata di Ingegneria che fa capo all’università di Padova, con un investimento ingente da parte di quest’ultima a testimonianza della centralità di Vicenza nello sviluppo di ingegneria nel territorio berico.
Il nuovo edificio è una struttura performante, con dotazioni multimediali all’avanguardia.
Al piano terra ci sono 4 aule da oltre 200 posti l’una, dotate di connessione ultra veloce. Al secondo piano aule più piccole e laboratori, mentre all’ultimo piano uffici, sale meeting e una grande aula seminari.
Tutto il complesso è dotato di impianto di riscaldamento collegato alla rete di teleriscaldamento, impianto di raffrescamento garantito da un gruppo frigorifero, e un importante impianto di trattamento aria, collegato a 4 unità poste nei vani tecnici in copertura. I corpi illuminanti sono tutti a LED, molto più performanti e durevoli. Ma c’è anche tanta luce naturale, grazie a grandi vetrate e spazi di ampio respiro. L’utilizzo del vetro e del legno alleggerisce la struttura, che pure infonde solidità e robustezza.
Un po’ di storia
Nel 2003 veniva acquistata dalla Provincia di Vicenza l’area denominata ex Cosma, a ridosso del centro storico. Nel 2006 veniva posata la prima pietra del primo stralcio del complesso universitario e nel 2009 veniva sottoscritto tra la Provincia di Vicenza e la Fondazione Studi Universitari un contratto di comodato trentennale per l’utilizzo dell’edificio. Di lì a breve si cominciava a lavorare al secondo e terzo stralcio e oggi Provincia e Fondazione si ritrovano per una nuova firma, su un contratto che comprende l’intero complesso universitario.
La superficie utile totale, tra vecchio e nuovo edificio, è di otre 12.000 metri quadri. Il costo, comprensivo di acquisizione dell’area, bonifiche, progettazioni e lavori, supera i 26milioni di euro, in buona parte finanziati dalla Fondazione Cariverona.