Terza età: da Regione Veneto piano triennale per l’invecchiamento attivo da 1 mln di euro

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?Anziano’ non è più sinonimo di ?vecchio’. L’85 per cento degli ultracinquantacinquenni del Veneto gode di buona salute ed è in forze. Fa leva su questo dato epidemiologico e sul trend demografico che vede attualmente in Veneto 155 over 65 ogni 100 giovani – destinati a diventare 240 tra quarant’anni – il primo piano regionale per l’invecchiamento attivo, messo a punto dalla Giunta regionale del Veneto. Il piano, ora all’attenzione del Consiglio per la definitiva approvazione, disegna le strategie per valorizzare la ?terza’ e la ?quarta’ età come risorsa per la società veneta, declinando in obiettivi e interventi le finalità della legge regionale n.23/2017 “Promozione e valorizzazione dell’invecchiamento attivo”.

“L’aspettativa di vita continua ad aumentare grazie a un migliore approccio sanitario e ai progressi della scienza – evidenzia l’assessore regionale al Sociale – e l’invecchiamento non coincide più solo con una condizione di fragilità e di non autosufficienza. Il piano intende valorizzare una fascia sempre più numerosa di popolazione che dispone di ?tempo liberato dal lavoro’ e che, quindi, può essere attivamente partecipe, offrire disponibilità, trasferire ai giovani professionalità e competenze, essere protagonista della vita sociale, civile e culturale”.

Destinatari del piano sono i comuni, le Ulss, i centri servizi e le strutture residenziali, scuole e università, associazioni e il più vasto mondo del non profit: tutti potranno concorrere, elaborando progetti e sostenendo iniziative già in atto, a promuovere il coinvolgimento diretto dei cittadini ?meno giovani’ e a stimolarne forme di impegno e di valorizzazione. La dotazione finanziaria del piano ammonta ad un milione di euro, riservato per il 15 per cento a iniziative rivolte alla salute e all’autonomia, e per il restante 85 per cento dedicato a favorire la partecipazione sociale.

Tre, infatti, le linee di intervento previste dal piano: la salute e il benessere; l’occupazione e la formazione per chi è ancora nel mercato del lavoro; e, infine, la partecipazione attiva alla vita della comunità.

La prima forma di investimento è nella salute e nel benessere degli over 60. Buone condizioni di salute e autonomia andranno difese con la prevenzione, stili di vita corretti e iniziative di educazione al mangiar sano, all’attività fisica, all’evitare fumo e alcol. Il piano contribuirà a sostenere programmi di prevenzione e di attività motoria, palestre della salute e forme innovative di coabitazione (dalla badante di condominio al portierato sociale)

Il secondo ?focus’ è dedicato al mercato del lavoro e ai lavoratori senior perché siano protagonisti del loro periodo di completamento dell’attività lavorativa attraverso percorsi di ricollocazione (per chi ha perso il lavoro) e di formazione, forme di interscambio generazionale, alternanza con impegni di cittadinanza attiva nel mondo del volontariato. La ?leva’ finanziaria per questo tipo di progetti è stata individuata nel Fondo sociale europeo.

Infine, la terza linea di intervento è all’insegna del ?welfare generativo’, cioè punta a valorizzare esperienze, conoscenze, disponibilità e tempo delle persone anziane a vantaggio sia dei protagonisti che della comunità. Potranno essere finanziate iniziative di sorveglianza di scuole e parchi, guide turistiche e culturali per esperienze di turismo sociale, trasporti solidali in funzione delle esigenze di persone non autosufficienti, interventi di salvaguardia ambientale, promozione di musei e biblioteche, esperienze di volontariato e di animazione culturale.