Amianto, ministero Difesa condannato a risarcire orfana di ex lagunare a Venezia morto per mesotelioma pleurico

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R.L. con il padre lagunare vittima dell'amianto
R.L. con il padre lagunare vittima dell'amianto

Il Tribunale di Milano, giudice del Lavoro, con sentenza n.1777/2021, ha condannato il Ministero della Difesa a riconoscere lo status di Vittima del Dovere ad R.M., deceduto per mesotelioma pleurico dovuto ad esposizione ad amianto nel luglio del 2017 dopo aver svolto servizio militare nei Lagunari a Venezia dal marzo 1963 all’aprile 1964. Il Ministero della Difesa è stato quindi condannato a risarcire l’orfana R.L. dei danni subiti, con le prestazioni previdenziali dovute in qualità di superstite di vittima del dovere, e con l’accoglimento delle tesi sostenute dal’ Presidente dell’Osservatorio Nazionale Amianto e difensore dell’orfana, Avv. Ezio Bonanni. Con questa importante e storica sentenza, l’orfana ha ottenuto una speciale elargizione per l’importo di Euro 200.000,00 oltre perequazioni (presumibilmente un importo di circa 230.000,00), e la costituzione di due assegni vitalizi mensili di 1033,00 e 500 euro, che percepirà per tutta la vita, oltre gli arretrati dalla data della morte del genitore. Si calcola che allo stato attuale R.L. abbia maturato prestazioni previdenziali per un importo di circa Euro 350.000,00.

Secondo il Tribunale, con la morte del padre, l’orfana ha subito la lesione al suo mondo degli affetti, e il venir meno della principale figura di riferimento, subendo lo stress e lo shock della diagnosi e della prognosi e poi della morte, che ha lasciato un vuoto, allo stato incolmabile, con ulteriori sofferenze fisiche e morali, e radicale modificazione peggiorativa dei suoi progetti e programmi di vita. Sono alcune decine le vittime di malattie professionali asbesto correlate tra coloro che hanno svolto servizio nei lagunari, e l’ONA è riuscito a dimostrare che i battaglioni “Marghera”, “Piave” e “Isonzo” avevano i mezzi da sbarco e di trasporto coibentati con amianto, e che la diversa componentistica era anche in amianto friabile ad elevata capacità di diffusione delle fibre.

Anche le strutture a terra erano caratterizzate materiali contenenti la fibra killer. Furono utilizzate anche pezze e guanti di amianto, necessarie per poter sostituire le canne della mitragliatrice M-42/59 che dopo poche raffiche, si surriscaldavano. In questo modo, l’esposizione dei lagunari, tra i quali il deceduto, fu reiterata e costante e priva di protezione. Soltanto all’inizio degli anni 2000 lo Stato Maggiore ha valutato la problematica amianto disponendo, negli anni successivi, che si accertasse il rischio e si cominciasse ad affrontare la questione della bonifica, che rimane, tutt’oggi, sul tappeto. “Questa è solo la prima di una lunga serie di vittorie che otterremo in favore degli ex militari Lagunari. È doveroso ottenere giustizia, per loro e per i familiari. Vedove e orfani accomunati dal grande dolore di aver perso il proprio congiunto solo perché egli ha svolto un servizio per il nostro Paese. Come associazione non ci fermeremo e continueremo senza sosta!” dichiara in un comunicato l’avvocato Bonanni.

L’Osservatorio Nazionale Amianto prosegue nella rappresentanza e tutela di tutti coloro che sono stati esposti ad amianto per assicurare loro la sorveglianza sanitaria, e cioè la verifica costante delle loro condizioni di salute. Solo così è possibile la diagnosi precoce e la rilevazione dei danni a fronte dei quali è possibile sia la terapia che la tutela legale dei diritti delle vittime e dei loro familiari.