Ddl Zan, Pan (Liga Veneta per Salvini): “limita libertà di pensiero, anche sinistra è divisa”

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Giuseppe Pan (LV) addizionale irpef
Giuseppe Pan (LV)

“Libertà di amare chi si vuole, ma giù le mani dalla mamma, dal papà e dai bambini”. È iniziato così l’intervento in Aula del Capogruppo di Liga Veneta per Salvini premier, Giuseppe Pan, sulla mozione rubricata ‘Ddl Zan, inammissibile blocco dell’iter in Parlamento, la Giunta si attivi presso il Governo per sostenere l’approvazione’.

“Il progetto di Legge Zan – ha affermato il Capogruppo – sostiene che è punibile chi offende, aggredisce o discrimina qualcuno a causa del suo sesso. Oppure a causa della sua non adesione alle modalità di comportamento convenzionalmente legate all’appartenenza di genere. Principi positivi e condivisibili, fino però al limite di libertà d’opinione altrui. E proprio su questo punto pongo un quesito, in base a quello che sta accadendo in questi giorni: se anche Renzi con Italia Viva ha aperto a una mediazione con il centrodestra, se persino tra le posizioni di sinistra vi sono pensieri e correnti diverse, contrastanti, come si può pretendere di portare a casa un Disegno di legge che di fatto limita la libertà di pensiero? Renzi l’ha saggiamente capito: meglio una mediazione oggi che nessuna legge domani. Il disegno di legge lascia ai giudici la libertà di decidere chi ha il diritto di sostenere alcune tesi relative a mamma e papà, e chi no. Un domani quindi si può ritenere che anche combattere contro l’utero in affitto, i bambini in vendita e le adozioni gay sia, di fatto, discriminante. Il ddl Zan pone limiti sul significato di alcune parole, non ammettendo ulteriori accezioni linguistiche: sesso biologico, identità di genere, orientamento sessuale. E in base a queste definizioni, viene costruito un castello di contenuti rieducativi da trasmettere a scuola, in base all’articolo 7 del Ddl. Questa norma cancellerebbe dunque il dualismo uomo-donna. Sarebbe questa forse la libertà?”.

“Come Lega – ha aggiunto Pan – accogliamo l’invito della Santa Sede di condividere un testo che aumenti le pene per chi discrimina o aggredisce due persone dello stesso sesso che si amano. Ma dal Ddl Zan togliamo l’ideologia, il coinvolgimento dei bambini e l’attacco alla libertà di pensiero, quindi intervenendo sugli articoli 1, 4 e 7, e come ha spiegato il nostro segretario Matteo Salvini, finalmente si smetterà di litigare e si approva una norma di protezione e civiltà. Ognuno è libero di amare chi vuole, senza essere discriminato o aggredito, tanto che la Lega e il centrodestra hanno presentato una proposta per inserire delle aggravanti per chi aggredisce, insulta un’altra persona per questi motivi. Mano pesante per chi discrimina, siamo tutti d’accordo su questo, ma altro paio di maniche è distruggere il concetto di famiglia come lo conosciamo oggi, cioè le radici della nostra comunità, come rischia di fare il Ddl Zan per come è scritto oggi, e portare sui banchi di scuola dei bambini teorie e idee come le adozioni gay e l’utero in affitto, addirittura introducendo un nuovo reato che mette il bavaglio, che vuole mettere in galera chi pensa che la mamma sia la mamma, e il papà sia il papà per come li conoscevamo. La libertà e l’educazione sessuale di un bambino di 5 anni spettano solo ai suoi genitori. Le figure che siamo abituati tradizionalmente a conoscere come famiglia. Credo, e non penso di essere l’unico, che la libertà di poter pensare che i genitori siano quelli che conosciamo, che un bimbo venga al mondo da una madre e da un padre, da un uomo e una donna, non possa essere censurata né processata. Un concetto già ampiamente sostenuto da Salvini e dalla Lega che da sempre si battono per la famiglia e i valori che rappresentano. Vi sono associazioni di omosessuali, lesbiche e femministe che si schierano contro il Ddl Zan perché ghettizza, e con la scusa di parlare di diritti, porta avanti una battaglia ideologica. Il Ddl Zan lascia in mano ai giudici la possibilità di colpire e processare chi non la pensa come qualcuno vorrebbe che tutti la pensassimo”.

“Infine – ha concluso Pan – rifiuto la strumentalizzazione semplicistica in base alla quale chi sostiene la legge Zan è un evoluto progressista, mentre chi vi si oppone è un retrogrado medievale. Tanto che anche una parte della sinistra l’ha già capito. C’è il rischio che si arrivi a voler bollare come sbagliate per legge posizioni condivise da milioni di cittadini italiani. Queste norme che si vogliono introdurre nel nostro paese non sono, come vogliono farci credere, provvedimenti che si ispirano unicamente al concetto di libertà e uguaglianza, di tutela delle minoranze. Ma al contrario, per come è stata scritta la Legge Zan, il testo risuona solo come uno strumento per imbavagliare il diritto di opinione e di critica, per limitare la libertà di pensiero e parola. Il rischio dunque, è che si andrà a perseguire chi esprime un’opinione. Non è questa l’Italia che vogliamo per i nostri figli e le future generazioni”.