Pfas in acquedotti Chiampo e Arzignano, Guarda (EuropaVerde): “risposta Regione deludente, cittadini in pericolo”

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Cristina Guarda, consigliera Regionale Europa Verde
Cristina Guarda, consigliera Regionale Europa Verde

“Come se tutela dell’ambiente e salute dei cittadini non fossero aspetti collegati tra loro, la Giunta ha annunciato l’inizio un percorso di verifica della presenza di Pfas negli acquedotti di Chiampo e Arzignano, ma al momento non intende eseguire verifiche sullo stato di salute dei cittadini”. Con queste parole affidate a un comunicato Cristina Guarda, consigliera regionale di Europa Verde, commenta “la risposta della Giunta regionale del Veneto alla mia interrogazione sul tema”. “In presenza di una fonte di pressione a nord di Chiampo, che da decenni contamina la falda della valle, su mia proposta e del gruppo locale di Europa Verde, la Regione ha disposto l’inizio di specifiche verifiche sul sito inquinante – ricorda l’esponente di Europa Verde – Ma alla richiesta di uno screening della popolazione, per osservare quanto a lungo la cittadinanza sia stata esposta e quanto risulti compromessa la salute dei cittadini, la Regione risponde facendo spallucce. Peccato che non si tenga conto di come i Pfas siano dannosi alla salute a prescindere dalla quantità. Inoltre, l’esposizione, anche se in piccole dosi ma in modo continuo, costituisce causa di danni irreversibili per l’organismo umano. I cittadini di Chiampo e Arzignano non sono quindi meno in pericolo di coloro che vivono a stretto contatto con le acque contaminate dalla ex-Miteni. Avevo, inoltre, chiesto alla Regione di attivare la ricerca delle fonti di pressione di Pfas che contaminano le acque di falda a Chiampo, ma anche in questo caso la risposta non soddisfa le necessità dei cittadini di quest’area – sottolinea Guarda – Bene che la Giunta abbia confermato la disponibilità a individuare queste aree, peccato che nel frattempo siano trascorsi quasi 10 anni. La salute della popolazione colpita da Pfas non può scontare i tempi biblici della politica”, afferma in conclusione Cristina Guarda.