Ciambetti (Lega Nord): “Rucco ha vinto con un centro destra unito perché ha saputo interpretare il disagio popolare e il bisogno di discontinuità rispetto al passato.”

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“I miei complimenti a Francesco Rucco per la sua elezione a sindaco con un margine che non lascia adito ad alcun dubbio. Sono sicuro che egli sarà il sindaco di tutti, non solo dei 24.271 elettori he lo hanno scelto”. Roberto Ciambetti, primo degli eletti della lega Nord in Consiglio comunale a Vicenza, saluta così il nuovo primo cittadino berico. “Pur in uno scenario segnato da un forte astensionismo che credo abbia colpito maggiormente la coalizione di cento destra più che i nostri avversari – ha detto Ciambetti.
“Penso che le stesse modalità della propaganda elettorale abbiano influito nelle scelte degli elettori, che mi sembrano abbiano premiato chi ha puntato su una campagna meno dispendiosa economicamente e più basata sul contatto personale, il dialogo diretto, la conoscenza personale: sia a destra come a sinistra hanno contato molto la composizione delle liste e la capacità dei singoli candidati di dar vita a reti amicali e di conoscenti: l’exploit di Isabella Sala nel Pd è più che emblematico di ciò, come credo abbia avuto un peso determinante la scelta intelligente di Francesco Rucco di dar vita ad una lista con il suo nome, facilmente identificabile dall’elettore. Come abbiamo visto a Treviso, il centro-destra unito vince mentre, e come conferma l’esito di San Donà di Piave e quello di Adria, un centrodestra diviso paga dazio: al di là delle dinamiche locali, che hanno il loro peso determinante, è chiaro che l’elettore di centro-destra premia le esemplificazioni e punisce le fratture”. Ciambetti prosegue: “Il voto vicentino che ha portato all’affermazione al primo turno di Francesco Rucco dimostra che il centrodestra berico ha saputo interpretare il disagio popolare e conferma l’urgenza di una rottura rispetto al passato, una forte discontinuità con l’amministrazione precedente e quindi con l’avvio di scelte amministrative che privilegino l’attenzione e la sensibilità ai problemi dei quartieri popolari, al tema della sicurezza, quello del contrasto al degrado ma anche dei servizi innovativi alla popolazione con particolare riguardo alla famiglia, agli anziani e a chi non è autosufficiente. C’è molto da fare: Vicenza segna un profondo ritardo rispetto al territorio provinciale, decisamente più dinamico e capace di dare risposte concrete alle domande della popolazione. Occorreranno anni per colmare il divario che separa Vicenza dal suo territorio, ma credo esistano le premesse per ricucire relazioni anche con il mondo della cultura, dell’Università e della ricerca e soprattutto per avviare una politica di sviluppo in grado di attivare nuove imprese all’avanguardia capaci di attrarre capitali e nuove professionalità avanzate”