Basilica, ass. Siotto: Costellazioni Palladiane ne racconta la storia ai visitatori, progetto dello Studio Alquadrato di Vicenza

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Da oggi il Comune di Vicenza, in collaborazione con la Fondazione Teatro Comunale Città di Vicenza, racconta la storia della Basilica palladiana all’interno del salone attraverso Costellazioni Palladiane.

Il progetto, realizzato dallo Studio Alquadrato di Vicenza, nasce infatti dall’idea di “far parlare” il parallelepipedo presente nel salone, funzionale soluzione architettonica per gli allestimenti delle grandi mostre in Basilica, esempio di economia circolare e struttura di alto valore estetico che rispetta l’ambiente monumentale in cui è immersa.

Le superfici scure e armoniche del “cubo” hanno stimolato attenzione e fantasia, portando ad uno studio approfondito di una sua ulteriore funzionalità: quella comunicativa.

Il “cubo” diventa dunque anche spazio comunicativo, contributo all’arricchimento dell’esperienza del visitatore e valorizzazione del contesto architettonico in cui esso si trova.

La storia e l’identità della Basilica vengono raccontate attraverso una costellazione di schermi che si posano sulla superficie scura del “cubo” e lo illuminano con dieci video che presentano narrazioni diverse.

Lo spazio palladiano viene rispettato, il silenzio non viene interrotto, il visitatore ha la possibilità di fruire ciò che vede all’interno del salone nel modo e nell’ordine che più lo ispira.

Il cielo, rappresentato dal cubo, offre costellazioni luminose che trattano diversi argomenti raggruppati in tematiche: la storia, i numeri, i costi, la linea temporale, la Basilica nel tempo, le grandi mostre, i grandi eventi, le suggestioni, i dettagli, la città e il suo monumento nazionale.

Il progetto è in continuo divenire, la flessibilità degli elementi permette di poter arricchire il racconto con nuove storie, nuove mostre e nuove curiosità sulla Basilica Palladiana, il suo intimo rapporto con la città, il suo straordinario passato e il suo futuro.

Per l’assessore alla cultura Simona Siotto “Costellazioni Palladiane è un viaggio nella storia con immagini e temi, che condurrà i visitatori alla scoperta di significati reconditi e nuove suggestioni . Il “cubo” di metallo nero diventa un contenitore di elementi inesplorati in grado di raccontare, in modo inedito, la Basilica Palladiana”.

Matteo Frittelli, regista e art director attivo nell’ambito dell’arte contemporanea, della moda e della comunicazione aggiunge: “In qualità di direttore artistico del progetto, è stato un vero privilegio offrire un contributo  di sensibilità a questa iniziativa e come già menzionato, abbiamo cercato di rispettare il più possibile la prima sensazione che si prova entrando nello spazio della basilica che è il vuoto, la verticalità del soffitto e la sua dimensione storica.  Questi sono stati il centro della nostra ricerca. Un intervento volutamente sobrio e silenzioso, direi in punta di piedi e quasi reverenziale nel tentativo di cogliere lo spiritus loci della Basilica palladiana.”

Il progetto Costellazioni Palladiane è stato reso possibile grazie al supporto del partner tecnico Videotecnica srl, un’azienda storica vicentina, che ha messo gratuitamente a disposizione i monitor. A cinquant’anni dalla nascita è sempre più affermata e riconosciuta come leader in sistemi avanzati di sicurezza e videosorveglianza, operante a livello nazionale e con varie referenze di successo in ambito internazionale.

Da sempre attenta al sociale e alla cultura e con una spiccata sensibilità verso il proprio territorio, negli anni Videotecnica ha contribuito a molte iniziative, supportando direttamente associazioni sportive, di volontariato, enti e fondazioni.

I dieci video sono stati realizzati grazie al materiale messo a disposizione da associazione culturale Abacoarchitettura, Adifly srl, archivio dell’ufficio stampa del Comune di Vicenza, associazione Illustri, Biblioteca civica Bertoliana, Antonio Di Lorenzo con il suo libro “Merita un monumento”, Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio, ALA Assoarchitetti e Premio Internazionale Dedalo Minosse.