Storie di strade e banche, così nacque la Popolare di Vicenza

165

Nella notte tra il 12 e 13 luglio 1866, gli Austriaci lasciarono Vicenza – ci scrive Luciano Parolin – La città operosa, industriale, liberale sino all’osso, con imprenditori ingegnosi all’avanguardia, era libera! Il territorio tra Thiene, Schio, Asiago, poco distante dal confine Tirolese, aveva necessità di ferrovie, strade, ponti, stazioni, per far muovere le merci dei cotonifici, lanifici, garziere. La strada tra Malo e Schio, fu costruita su sollecitazione degli imprenditori lanieri tra il 1765 e 1786, con una spesa di £ire Venete 91.663, era insufficiente. 

Una mappa della Regia città di Vicenza, disegnata da Giobatta Calderari, per conto di Gaetano Costantini nel 1844, descrive il nome ?Strada Regia detta di Vallarsa che mette a Malo, Schio e Roveredo in Tirolo?. 

Con deliberazione consiliare del 22 luglio 1911, il tratto Vicentino di questa strada da Santa Croce a Viale Pecori Giraldi (Albara), per la lunghezza di 1.250 metri fu denominato Viale Trento, ed era la parte iniziale della Strada Nazionale del Pasubio. 

Nel 1928, la Strada Statale n°46 aveva il percorso Vicenza, Isola Vicentina, Malo, Schio, Torrebelvicino, Valli del Pasubio, passo Pian delle Fugazze ? Rovereto, ebbe il nome ?del Pian delle Fugazze?. Il Regio Decreto 29 ottobre 1922 dichiarò il territorio Zona Sacra. 

Mancava solo una Banca a sostegno del territorio. Così nacque la Popolare di Vicenza, che ebbe per oltre 50 anni dei presidenti eccellenti.

Presidenti e loro durata.

1. Conte Gaetanto Valmarana 1866-1868

2. Emanuele Lodi 1869-1891.

3. conte Guido Piovene Porto Godi. 1891-1913.

4. marchese Giuseppe Roi. 1913- 1915.