Riforma Cartabia della Giustizia, il deputato vicentino Zanettin (FI): finalmente un disegno riformatore del settore a 360 gradi

514
energia Pierantonio Zanettin
On. vicentino Pierantonio Zanettin (foto di quando era membro del CSM)

ViPiu.it ha voluto ascoltare  in queste ore convulse, il cui il dibattito sulla riforma della giustizia rischia addirittura di travolgere gli equilibri su cui si regge il Governo Draghi, il giudizio del deputato, nonché avvocato vicentino e già componete laico del CSM,  Pierantonio Zanettin capogruppo di Forza Italia in commissione Giustizia a Montecitorio.

Cosa ne pensa on. Zanettin della riforma proposta dalla ministra Cartabia?

Dopo molto tempo intravediamo finalmente un disegno riformatore del settore giustizia a 360 gradi, non ispirato da giustizialismo, ma dai principi costituzionali della presunzione di non colpevolezza e della ragionevole durata del processo.

Viene mandato in soffitta il principio del “fine processo mai”, introdotto dall’ex ministro Bonafede,

Sotto tale profilo il giudizio mio e di Forza Italia non può che essere positivo.

Però molti esponenti di Forza Italia in queste ore sembrano non lesinare critiche al testo uscito dal Consiglio dei Ministri.

Anche io sono perplesso per esempio sul doppio binario, ipotizzato per la prescrizione dei reati contro la Pubblica amministrazione ed imposto dal  Movimento 5 Stelle.

Secondo me rischia di essere incostituzionale per irragionevolezza.

Invece Forza Italia propone addirittura l’eliminazione del reato di abuso di ufficio e, comunque, una ridefinizione dei reati dei pubblici ufficiali, oggi troppo generici.

È una richiesta che proviene da tanti sindaci, di tutti i colori politici.

Ho visto una sollecitazione in tal senso anche da Achille Variati.

Sono perplesso anche sulla eliminazione delle proposte del Governo della inappellabilità delle sentenze di proscioglimento da parte del PM, che la Commissione Lattanzi aveva proposta.

Comunque sul testo del Governo ora ancora potremo lavorare in Commissione, per migliorarlo

Torniamo alla prescrizione. Molti giudici dicono che due anni, o anche tre, non saranno sufficienti per celebrare i processi. Non si  rischia così di mandare al macero tanti processi già celebrati?

La critica secondo me sconta un equivoco di fondo.

Ricordiamo che la riforma Bonafede si applica solo ai reati commessi dal primo gennaio 2020, così come la riforma Cartabia, che la va a modificare.

Prima che i nuovi termini di prescrizione e di improcedibiltà dell’azione penale si applichino concretamente c’e tutto il tempo per lavorare su una nuova organizzazione degli uffici giudiziari.

Per l’esperienza maturata in seno al Consiglio Superiore della Magistratura sono convinto  che i tempi dei processi si possono abbattere solo con una riorganizzazione degli uffici giudiziari, che punti ad efficienza ed economie di scala.

Vanno eliminati i piccoli tribunali, vanno realizzate cittadelle della giustizia di dimensioni medio grandi, vanno ridistribuiti i magistrati sul territorio nazionale.

Suggerirei anche una amnistia per i reati minori, per svuotare gli armadi.

La Corte di Appello di Venezia è tra quelle maggiormente in difficoltà nello smaltire i processi pendenti.

Dipende solo da organici del tutto inadeguati, sia con riferimento alla popolazione del distretto, sia con riferimento  al volume degli affari trattati.

La ex presidente della Corte Dott.ssa Ines Marini lo ha ricordato, dati alla mano, nel corso delle ultime cerimonie di inaugurazione dell’anno giudiziario.

Per questo insisto sulla necessità di una riorganizzazione delle risorse sul territorio.

Nel frattempo, però, l’ex premier Conte e una fetta importante del Movimento 5 Stelle contestano le nuove norme sulla prescrizione. Crede che possa  passare all’opposizione del Governo Draghi?

Il Movimento 5 Stelle ormai ha perso ogni credibilità politica.

Dice tutto ed il contrario di tutto. E’ dilaniato  da feroci contrasti interni.

Non credo passeranno all’opposizione, piuttosto attueranno una guerriglia parlamentare.

Ma per fortuna la maggioranza è molto ampia ed i voti dei 5 Stelle non sono decisivi.

Cosa ne pensa infine dei referendm proposti dal Partito radicale e dalla Lega sulla Giustizia?

Sono personalmente impegnato a riformare la giustizia in Parlamento, ma,  se  non dovessimo riuscire ad ottenere risultati soddisfacenti, i referendum sono un utile strumento per raggiungere l’obiettivo, coinvolgendo direttamente i cittadini. Forza Italia sta quindi raccogliendo le firme.