CRV, le approvazioni della seduta: esercizio finanziario, diritti umani e nuovi comuni vicentini

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Di seguito pubblichiamo le note ufficiali sulla seduta del 12 giugno del del Consiglio Regionale del Veneto

Approvato all?unanimità ? 47 voti a favore su 47 presenti – il rendiconto  della gestione dell?esercizio finanziario del Consiglio regionale che ha visto, per l?ennesimo anno, un forte contrazione nelle spese di gestione. Il risparmio complessivo risulta alla fine di oltre 7 milioni rispetto al preventivato, di cui 5 milioni già accertati in precedenza e già restituiti alla Giunta regionale e altri 2.229.690 ? individuati  nel documento finale come risultato di amministrazione approvato nella seduta odierna del Consiglio regionale. 


Come di prassi, anche per i 2 milioni 229 mila ? accertati e restituiti alla Giunta, il Consiglio regionale su proposta dell?Ufficio di Presidenza chiede al governo regionale di destinare queste risorse per fronteggiare emergenze sociali.  Tecnicamente, il risultato di amministrazione ha visto un accantonamento di 8.858.666,73 ?, fondi vincolati per 158.908 ?, oltre ai già citati  2.229.690 come quota di avanzo libero restituito per l?appunto alla Giunta. 

 

Approvato all?unanimità, nel corso della seduta odierna del Consiglio regionale del Veneto, il Progetto di legge n. 299 di iniziativa della Giunta relativo agli interventi regionali per la promozione e la diffusione dei diritti umani nonché la cooperazione allo sviluppo sostenibile. La materia si inserisce nel contesto della disciplina generale introdotta con la  L. n. 125/2014 e delle implicazioni che riguardano l’attività di cooperazione delle Regioni, soggetti individuati esplicitamente dalla normativa statale come soggetti del sistema della cooperazione, con particolare riferimento all?istituto del partenariato territoriale. La Regione può attivare partenariati nel territorio veneto per compartecipare o collaborare nelle iniziative dì cooperazione che accedono ai finanziamenti del MAECI del ?Sistema italiano della cooperazione allo sviluppo?, o che accedono ai finanziamenti delle azioni dell’Unione europea. In alternativa può essere essa stessa proponente dì iniziative di cooperazione allo sviluppo nella forma del partenariato territoriale o di collaborazione con altre Regioni, Province Autonome o Enti locali. È previsto anche uno strumento dì programmazione annuale per la definizione delle priorità dell?azione della Regione nelle materie della legge; inoltre, attraverso la presentazione da parte della Giunta di una relazione al Consiglio regionale, con scadenza annuale, è stato disciplinato l?esercizio di funzioni di controllo sullo stato di attuazione della legge, sui risultati ottenuti rispetto agli obiettivi definiti nel Piano annuale di attuazione degli interventi di promozione dei diritti umani e della cooperazione allo sviluppo sostenibile. Nell?ottica della semplificazione, il Comitato per la cooperazione allo sviluppo e il Comitato per i diritti umani e la cultura di pace sono stati fusi in un unico organo consultivo, inteso come Tavolo tecnico, composto da soggetti di comprovata esperienza nelle materie della legge. La composizione del Tavolo è espressione dei soggetti del territorio, privati e pubblici che prevalentemente operano nei campi dei diritti umani e della cooperazione sostenibile. È riconfermato il sostegno della Regione alla Commissione Europea per la democrazia attraverso il diritto, come anche l’adesione alla Fondazione Venezia per la ricerca sulla Pace, già contemplati nella L.R. n. 55/1999. Assommano a poco più di 308mila euro nel 2018 gli oneri finanziari derivanti dall?applicazione del Progetto di legge oggi approvato. 

 

Con due distinte ed unanimi votazioni, il Consiglio regionale del Veneto ha dato oggi il via libera ai Progetti di legge n. 332 e n. 333, di iniziativa della Giunta regionale, ed ha ritenuto pertanto meritevoli di prosecuzione gli iter rispettivamente volti a istituire, nella provincia di Vicenza, il nuovo comune di Colbregonza dalla fusione dei comuni di Carrè e Chiuppano, e quello di Colceresa dalla fusione di Mason Vicentino e Molvena. La parola ora passa alle popolazioni interessate che saranno chiamate ad esprimersi attraverso consultazioni referendarie il cui risultato determinerà, di fatto, l?esito delle due procedure di fusione. 

 

Nella seduta odierna, il Consiglio regionale del Veneto ha approvato all?unanimità il Progetto di Legge della Giunta, già licenziato con voto trasversale in Quinta Commissione consiliare, relativo alle modifiche alla L.R. 23  aprile  2013, n. 5,  ?Interventi  per prevenire e contrastare la violenza contro le donne?. Le modifiche approvate recepiscono le indicazioni della Convenzione del Consiglio d’Europa sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica, adottata a Istanbul il 7 maggio 2011 e ratificata dall’Italia con Legge del 27 giugno 2013, e aggiornano la normativa regionale all?evoluzione della legislazione nazionale in materia. Nello specifico, per superare alcune difficoltà sorte in ordine al finanziamento delle strutture di secondo livello, che sono una prerogativa solo veneta, le strutture operanti nel territorio vengono classificate in Centri antiviolenza e Case di Rifugio di livello A e B. Viene, altresì, introdotta la figura del maltrattante, per l?avviamento dello stesso a specifici percorsi di recupero. Vengono, inoltre, potenziati gli interventi di informazione, sensibilizzazione e coinvolgimento delle scuole per contrastare la violenza contro le donne, e implementate le azioni volte a favorire l’autonomia lavorativa e sociale delle donne vittime di violenza. Una ulteriore modifica riguarda la modalità di erogazione dei contributi, di cui beneficeranno direttamente le strutture operanti nel territorio. Il Tavolo di coordinamento regionale adotterà un Protocollo di Rete che coinvolgerà tutti gli attori, per portare avanti politiche più efficaci in ordine alla prevenzione e al contrasto alla violenza contro le donne. 

 

Nel corso della seduta di oggi, il Consiglio regionale del Veneto ha individuato con n. 39 voti, confermandola nel ruolo, Mirella Gallinaro come Garante regionale dei diritti della persona. Questa figura di garanzia è prevista dall’art. 63 dello Statuto del Veneto ed è stata istituita con la Legge regionale n. 37 del 2013; il Garante va a ricoprire le funzioni del Difensore civico e del Pubblico tutore dei minori, garantisce in ambito regionale, secondo procedure non giurisdizionali di promozione, di protezione e di mediazione, i diritti delle persone fisiche e giuridiche verso le pubbliche amministrazioni e nei confronti di gestori di servizi pubblici, promuove, protegge e facilita il perseguimento dei diritti dell?infanzia e dell?adolescenza, oltre ad occuparsi dei diritti delle persone private della libertà personale. Il Garante è organo monocratico ed esercita le funzioni ad esso attribuite in piena autonomia e indipendenza di giudizio e valutazione. Non è soggetto ad alcuna forma di controllo gerarchico o funzionale. La Dott.ssa Mirella Gallinaro, laureata in giurisprudenza, è stata dirigente della Direzione regionale per l?assistenza legislativa. 

 

Nella seduta odierna, la Quinta Commissione consiliare permanente ha approvato a larga maggioranza il Disegno di Deliberazione Amministrativa della Giunta relativo al Piano triennale 2018-2020 degli interventi di promozione e valorizzazione dell’invecchiamento attivo. ?Il nuovo Piano triennale – spiega il Presidente della Commissione ? è stato elaborato dalla Giunta regionale sulla base delle indicazioni della Consulta regionale per l?invecchiamento attivo. Diamo così attuazione alle previsioni della L.R. n. 23 dell?8 agosto 2017, la quale riconosce e valorizza il ruolo delle persone adulte o anziane nella comunità, promuovendone la partecipazione alla vita sociale, civile, economica e culturale, e favorendo la costituzione di percorsi per l?autonomia e il benessere nell?ambito dei loro abituali contesti di vita. L?approccio è trasversale, multidisciplinare, in sinergia con le strutture regionali competenti in materia di sanità, lavoro e formazione. Le linee strategiche di intervento per il prossimo triennio saranno quindi incentrate sulla salute, il benessere e la vita in autonomia, l?occupazione e la formazione, la partecipazione sociale delle persone adulte o anziane, favorendone l?approccio alle nuove tecnologie?.

La Commissione Sanità ha quindi iniziato la presentazione della Proposta di Legge, di iniziativa consiliare, relativa alle modifiche e integrazioni alla L.R. 3 novembre 2006, n. 23, ?Norme per la promozione e lo sviluppo della cooperazione sociale?.

Come spiega il Presidente ?questa Proposta di Legge, che integra e modifica la vigente normativa regionale in materia, nasce dal confronto con il mondo delle cooperative e recepisce le indicazioni pervenute durante le audizioni dei soggetti portatori di interesse. Le finalità che si vogliono perseguire sono sostanzialmente quelle del contrasto alla ?falsa cooperazione? garantendo invece un maggiore sostegno alle cooperative di tipo B che portano avanti una vera integrazione e tutelano le persone svantaggiate. Viene introdotto, per le cooperative, il bilancio sociale e la possibilità di dotarsi di un codice etico. Viene previsto un controllo maggiore sulle cooperative, sia da parte della Giunta e degli Enti Locali, sia da parte dell?Ispettivo del Consiglio regionale del Veneto, soprattutto in ordine alla tutela del lavoro e alla priorità di garantire una giusta retribuzione al personale dipendente. Viene, altresì, salvaguardata la quota del 30 percento di persone svantaggiate che la Legge chiede di inserire nelle cooperative di tipo B, con la contestuale previsione di una premialità per quelle cooperative che dovessero assumere una quota maggiore. Vogliamo colpire quelle cooperative che sfruttano la condizione di fragilità delle persone svantaggiate e, al contempo, valorizzare quelle che invece lavorano con serietà e coscienziosità. Quanto alle sanzioni previste, esse vanno da una semplice diffida ad adempiere, alla sospensione per 12 mesi della ?cooperativa inadempiente? e, in caso di reiterazione del comportamento contestato, la cancellazione dall?albo professionale?.

La Quinta Commissione ha inoltre audito i soggetti portatori di interesse in ordine alla Proposta di Legge, di iniziativa consiliare, relativa alla tutela degli animali d’affezione, per prevenire maltrattamenti, abbandono e randagismo.

E? stato, infine, audito il Presidente dell?Associazione Mespad ? Medici Specializzandi di Padova – in merito alle modalità di accesso ai servizi di ristorazione per gli Specializzandi presso l?Azienda Ospedaliera di Padova.

Così il Presidente ?è giusto riconoscere l?importanza del lavoro quotidiano svolto dagli specializzandi, che contribuiscono a rendere di eccellenza la nostra sanità. La Commissione si impegna a confrontarsi con la competente struttura della Giunta per valutare assieme le richieste dei medici specializzandi, con condizioni paritarie di accesso alla mensa rispetto al personale sanitario strutturato?.