?L?incontro – scrivono in una nota congiunta il capogruppo del Partito Democratico in Consiglio regionale Stefano Fracasso e la vice-capogruppo del Pd Orietta Salemi – tra il Presidente Zaia e il ministro Stefani segna un secondo passaggio simbolico lungo la strada dell?impegno veneto sull?autonomia (il primo è stato l?invito in Regione di tutti i parlamentari veneti insieme alla Presidente Casellati). Ma l?autonomia ha bisogno di azioni concrete, non solo di riti. Abbiamo già assistito negli anni a molte dichiarazioni di intenti, ma ad altrettanti passi falsi: nonostante la presenza della Lega e del centro-destra al Governo il Veneto allora era rimasto a bocca asciutta. Per questo andiamo avanti con convinzione, ma senza cantare vittoria prima del tempo.
Siamo curiosi di vedere se la pattuglia parlamentare gialloverde di eterogenea composizione geografica sarà pronta da affrontare compatta il voto sull?autonomia delle tre regioni del nord Italia, motore dell?economia nazionale. Sarà quello per noi il banco di prova di quanto la nuova fisionomia della Lega a trazione meridionale sia capace di pesare sulle scelte del Governo del cambiamento. Noi ribadiamo la necessità di dare seguito il più rapidamente possibile ai termini della pre-intesa stilati con il Governo Gentiloni, con concretezza, oltre ogni tipo di slogan. Leggera come vuole Zaia o pesante, la legge s?ha da fare e soprattutto si deve fare partendo realisticamente da quanto la Regione è in grado di gestire. Per cui ? concludono Fracasso e Salemi – niente abbuffate, ma una selezione di materie sulle quali investire adeguate e relative coperture?.