Studio sul Fondo di solidarietà per le vittime di estorsione e usura: l’intervento dell’Ad Consap Vincenzo Sanasi d’Arpe alla sua presentazione

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Estorsione e usura

Si è svolta ieri, mercoledì 21 luglio 2021, presso la Prefettura di Milano, la presentazione di una ricerca sul Fondo di solidarietà per le vittime di estorsione e usura, in cui è intervenuto l’Amministratore Delegato di Consap, Vincenzo Sanasi d’Arpe.

Ad Consap Vincenzo Sanasi d’Arpe
Ad Consap Vincenzo Sanasi d’Arpe

Sanasi d’Arpe ha spiegato che «la finalità del comitato per le vittime dell’usura e del racket è quella di risarcire o indennizzare, nei casi di crimini particolarmente riprovevoli sotto il profilo sociale, i danneggiati che abbiano collaborato con la giustizia. In circa vent’anni, Consap ha rimborsato oltre 1 miliardo di euro per circa 14.600 vittime.»

«Oltre alla sua funzione solidaristica – ha poi proseguito l’AD – l’attività del Fondo si configura nell’ambito del contrasto alla criminalità, la tutela della continuità d’impresa e il reinserimento delle vittime nel circuito legale.»

Secondo i dati in possesso di Consap, le piccole e medie imprese sono le più colpite dai fenomeni estorsivi e di usura.

«Nel 2020 – ha illustrato Sanasi d’Arpe – oltre il 70% dei reati di usura e il 25% di quelli estorsivi hanno riguardato piccoli e medi imprenditori, soprattutto nel settore del commercio. È fondamentale, pertanto, potenziare le campagne informative e l’attività di assistenza alle vittime da parte di istituzioni e associazioni. In futuro auspichiamo una modifica della normativa alla quale Consap, di concerto con gli uffici del Ministero dell’Interno, ha lavorato e che prevede, da un lato, la concessione alle vittime di usura di una elargizione a fondo perduto al pari delle vittime di estorsione, dall’altro l’istituzione della figura di un tutor che assista la vittima nelle fasi iniziali di predisposizione dei piani di investimento ed accompagni la stessa nella gestione economica del beneficio concesso, in un momento di sofferenza psicologica tipica di chi ha subito il reato di usura.»