Traffico illecito rifiuti a Verona, Padova, Vicenza e Rovigo. Zanoni e Zottis (PD): “efficace sistema tracciamento rifiuti”

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Rifiuti
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“Ormai le inchieste sul traffico di rifiuti rischiano di non fare più notizia. Ancora una volta i capannoni abbandonati del Veneto vengono utilizzati per lo stoccaggio illecito e ancora una volta torniamo a chiedere una mappatura di queste strutture trasformate in discariche abusive”. È quanto dichiarano in una nota Andrea Zanoni, consigliere regionale Partito Democratico e presidente della commissione Legalità, e la collega Francesca Zottis a commento dell’operazione dei carabinieri del Noe di Firenze che, nell’ambito di un’indagine della Direzione distrettuale antimafia del capoluogo toscano, hanno scoperto un maxi traffico illegale di scarti tessili che da Prato finivano nelle aree industriali dismesse delle province di Verona, Padova, Vicenza e Rovigo, con 19 persone sotto inchiesta.

“Da anni, a ogni sessione di bilancio, presentiamo emendamenti per stanziare fondi destinati ad azioni di monitoraggio e controllo, regolarmente respinti dalla maggioranza. Maggioranza che ieri nell’assestamento di bilancio ha anche bocciato la nostra proposta di 200mila euro in favore dell’Osservatorio contro la criminalità organizzata. In Veneto sono circa 11mila i capannoni abbandonati, che ben si prestano a operazioni del genere. Motivo in più per accelerare su un efficace sistema di tracciamento dei rifiuti, come avviene in molti Stati europei. Archiviato Sistri, vedremo quali risultati darà il suo successore, Rentri – Registro elettronico nazionale tracciabilità rifiuti”.

“Il fenomeno delle ecomafie è in forte espansione – conclude Zanoni – per questo in commissione Legalità abbiamo avviato un percorso di approfondimento sui crimini legati al ciclo dei rifiuti, con esperti del settore: dal colonnello Corsano, comandante dei Noe dell’Italia settentrionale, il procuratore antimafia Cherchi, i parlamentari della commissione bicamerale di inchiesta sulle Ecomafie, l’allora commissario straordinario di Arpav Marchesi, oltre ai rappresentanti di Legambiente per capire come istituzioni come e dove possiamo dare il nostro contributo”.