Prima pagina. Mario Draghi sceglie la via della prudenza. Lo fa dopo essersi ritrovato faccia a faccia con Matteo Salvini. E dopo aver sentito il leader leghista che gli propone proprio questa strategia: “Rallentiamo. Chiudiamo un problema alla volta, presidente. Non apriamo dieci fronti contemporaneamente”. Così Draghi decide di rinviare alla prossima settimana le decisioni sul Green Pass per i trasporti e la scuola, per evitare di aggiungere elementi di conflittualità nella maggioranza, mentre è ancora in corso la difficile trattativa sulla giustizia. Salvini, alla fine dell’incontro con il premier, fa filtrare di aver rassicurato il presidente del Consiglio sul fatto che la Lega è “leale” a sostenere la riforma Cartabia.
Sulla preoccupazione dei contagi, interviene il Capo dello Stato Mattarella che sottolinea l’urgenza del ritorno a una vita normale anche a scuola ammonendo: “Non si può dire no al vaccino negli spazi comuni, il virus è mutato e la vaccinazione è un dovere civico e morale, la libertà è una condizione irrinunciabile, ma chi limita oggi la nostra libertà è il virus, non gli strumenti e le regole per sconfiggerlo”. Stefano Folli nel suo Punto politico mette in evidenza come Mattarella e Draghi abbiano di nuovo lasciato intravedere il filo tenace che li unisce. Ognuno nel proprio ruolo, s’intende, ma all’interno di una cornice che abbraccia Quirinale e Palazzo Chigi e che appare solida come mai in questa legislatura.
Anche Claudio Tito commenta la situazione e l’impasse sulle riforme. “Le riforme della Giustizia, ad esempio, non costituiscono una eventualità. Sono una necessità. Il testo già esame nelle aule di Camera e Senato e quelli sul processo civile e tributario, la cui approvazione è formalmente fissata per fine anno, sono semplicemente ineludibili. L’Unione europea ha investito su Mario Draghi. Lo considera affidabile e autorevole. Ma questo giudizio vale solo fino a quando il fatturato del suo governo sarà positivo. Ecco la vera responsabilità di cui si devono far carico le forze della maggioranza. L’inazione è stata in passato uno strumento efficace per la sopravvivenza della politica italiana. Adesso sarebbe semplicemente esiziale”.
Mentre si fa un gran parlare di giustizia, nelle prossime settimane dal Consiglio superiore della magistratura arriverà il segnale definitivo che una certa storia della Procura più prestigiosa d’Italia, quella di Milano, è terminata. Quel segnale sarà la nomina del nuovo capo che, stando alle voci di tutte le correnti, sarà un esterno. E sulla Procura simbolo, Carlo Bonini accende una luce, ripercorrendo gli anni della gloria e della polvere: “Lo spettacolo del Termidoro della Procura di Milano ha in sé qualcosa di malinconico, drammatico, e insieme profetico. Dice molto di ciò che è stato e non potrà più essere. E di quanto appaia improvvisamente secolare quell’immagine del pool di Mani pulite che almeno tre generazioni di italiani conservano impressa nella retina e con cui hanno continuato ad associare un luogo a chi lo abita. Certifica le convulsioni, lo smarrimento, le pulsioni autofaghe di un ordine giudiziario che si scopre improvvisamente analfabeta di un tempo nuovo di cui ha perso il filo”.
Dopo cinque anni dal terribile terremoto che colpì Amatrice, da oggi, e nei prossimi giorni, come racconta Benedetta Perilli nella sua cronaca, arriverà nella zona rossa la prima gru per la ricostruzione. Si alzerà nella prossima settimana e servirà a ricostruire il primo abitato del centro storico, nei pressi della chiesa di Sant’Agostino. Un cantiere altamente simbolico che riaccende dopo tanto tempo la speranza e spezza l’orizzonte della spianata lasciata dal sisma.
Due i gialli che hanno caratterizzato la giornata della nostra cronaca nera. Il primo a Roma, sulla morte misteriosa di un maresciallo dei Carabinieri. Un malore alla fine di una partitella tra colleghi si è trasformato in tragedia due giorni dopo, quando il maresciallo Eugenio Fasano è morto all’ospedale Umberto I di Roma. Ora due inchieste riaprono il caso su questa morte avvenuta due anni e mezzo fa, il 24 gennaio 2019, ma sulla quale ancora non c’era chiarezza. Un primo tassello verso la verità lo ha messo la denuncia dei familiari, convinti che «l’arresto cardio-circolatorio in infarto miocardio acuto» diagnosticato al maresciallo sia stato in realtà scatenato dalle gravi lesioni indicate nella sua cartella clinica: almeno 11 costole fratturate, un’arteria rotta, un polmone e lo sterno perforati, che farebbero pensare a «un’aggressione violenta».
Il secondo mistero è la scomparsa del noto medico anti-Covid Giuseppe De Donno. I magistrati vogliono vederci chiaro sulla sua morte. L’ex primario di pneumologia dell’ospedale e padre della terapia anti-Covid con il plasma iperimmune si è tolto la vita, almeno stando alle prime ricostruzioni. La notizia della sua scomparsa ha scioccato non solo la sua comunità ma un po’ tutta Italia. La pandemia l’aveva provato e aveva acutizzato un malessere interiore. Gli inquirenti cercano nel suo telefono e sul suo pc possibili tracce di eventuali responsabilità legate alla sua morte.
Oggi si apre a Roma il G20 della Cultura e Christian Greco, direttore del Museo Egizio di Torino che interverrà alla cerimonia inaugurale, ci anticipa il suo discorso: “I luoghi della cultura devono raccogliere la sfida di formare le nuove generazioni con un modello di didattica nuovo che sappia far dialogare materiale e immateriale e che porti tutti a frequentare con assiduità, e non sporadicamente, le gallerie espositive; l’obbiettivo deve essere quello di venire percepiti come laboratori di innovazione, fondamentali per uno sviluppo armonico della società, un nuovo Umanesimo digitale”. Dopo aver vissuto una nuova pagina di storia sportiva con il raggiungimento della quinta finale olimpica, nel giorno del passo d’addio di Federica Pellegrini, settima nei 200 stile libero, Emanuela Audisio racconta il diario che il papà della grande nuotatrice ha scritto in questi anni tra ricordi, lacrime e tormenti. “L’ho iniziato nel 2003, ai tuoi primi mondiali a Barcellona, avevi 15 anni. Ero un uomo diverso, non ancora il padre di una campionessa. Tu mi hai cambiato. Quando sei nata, il 5 agosto 1988 a Mirano alle 4.55 del mattino: 4 chili e 90 grammi. Mi hai slacciato il cuore, non sapevo come farlo, mi hai insegnato tu ad aprirmi. Anche ora che hai nuotato la tua ultima, quinta, Olimpiade”.
Cari lettori ricordatevi che domani in edicola troverete come ogni settimana il nuovo numero del Venerdì. Una copertina dedicata al “Ponte dei sospiri” sullo Stretto, da decenni al centro di proposte mai realizzate, ora tornato di moda: per capire se davvero è cambiato qualcosa, ci siamo imbarcati sul mitico traghetto per raccontarvi la nuova storia.
Buona lettura,
Maurizio Molinari
La foto del giorno
Manifestanti protestano a Roma contro il Green Pass (REUTERS/Guglielmo Mangiapane)
Italia
Sfilano Sgarbi, Borghi e Pillon: ma la protesta dei No vax è un flop. Tre flop in tre ore a Milano, piazza Dante deserta a Napoli e pochissime persone anche a Padova e a Bologna. Il popolo “No pass” marca visita nelle altre città d’Italia e però tiene il punto a Roma, dove in piazza del Popolo si sono radunati in qualche migliaio ed è sfilata una manciata di politici della destra, dal leghista Claudio Borghi al battitore libero Vittorio Sgarbi. (Repubblica)
A Messina la prima dose con la siringa senza ago. È stata utilizzata per vaccinare Anna, una messinese di 31 anni, la siringa senz’ago presentata all’hub nell’ex fiera di Messina. Si tratta della prima volta in Europa che viene usato questo tipo di dispositivo con una tecnologia già utilizzata per altre patologie. La siringa senza ago è rivolta a tutti e vuole incentivare la vaccinazione di coloro che hanno paura dell’ago e per questo motivo non si vaccinano. (Agi)
Tar, i sanitari non vaccinati rinunciano alla sospensiva: dovranno assumere il farmaco o saranno allontanati dal lavoro. I 500 tra medici e operatori sanitari del Piemonte che si sono rivolti al Tar contro la prima comunicazione della Regione volta a verificare se si fossero vaccinati o meno hanno rinunciato alla cosiddetta “sospensiva”. Nell’udienza di fronte ai giudici di primo grado della giustizia amministrativa hanno chiesto la fissazione nel più breve tempo possibile del giudizio di merito. (La Stampa)
La giornata
Scopri in pochi minuti le principali notizie del giorno scelte da Repubblica.
di Laura Pertici
Metropolis
Il centro delle cose. Le interviste a caldo e gli approfondimenti del giorno dal lunedì al venerdì.
di Gerardo Greco
Ellekappa
Mappamondo
Afghanistan, parla il portavoce dei talebani: “Faremo un governo islamico. La nostra crescita è merito dei nuovi rapporti con i Paesi vicini”. Suhail Shaheen avverte che proseguiranno nei colloqui di Doha ma continueranno a combattere. Sostiene che non prenderanno di mira Ong, diplomatici e lavoratori stranieri, “ma solo le forze militari straniere e governative che ostacolano il nostro processo di stabilità”. (Repubblica)
L’eclissi di Donald Trump è più lontana di quanto ci si immagini. Da presidente l’aveva ribadito più volte mentre terminava il suo mandato: “Noi non andiamo da nessuna parte”. La sua era stata una conclusione della presidenza piuttosto turbolenta – impeachment, provvedimenti di grazia discutibili e una lunga disputa sull’esito delle elezioni – ma sapeva di poter contare su seguaci devoti. E aveva tutta l’intenzione di conservare la sua forza politica. (The Atlantic, Internazionale)
Cile, il Senato approva all’unanimità una legge che garantisce maggiore accesso all’acqua. Il Senato del Cile ha approvato all’unanimità, con 36 voti, il disegno di legge che modifica l’attuale legislazione sull’accesso all’acqua, definendo come “diritto fondamentale”. Il progetto era in stallo da oltre dieci anni in parlamento. Prima dell’approvazione nella camera alta, il progetto legislativo aveva ricevuto l’ok da parte della Commissioni Risorse Idriche, Agricoltura e Finanze della Camera dei Deputati e del Senato. (Nova)
Focus
A caccia della vita sulle grandi lune ghiacciate. La presenza di organismi alieni nelle acque sotterranee di Europa, Encelado e Titano può essere svelata da biofirme ecologiche, capaci di identificare anche forme di vita basate su una biochimica diversa dalla nostra. (Le Scienze)
Sport
Foggia, Zeman: “Se richiudono gli stadi me ne vado anche io”. “Il calcio senza gente non mi dice niente, se chiudono gli stadi al pubblico chiudo anch’io”. Dal ritiro con il Foggia in Val d’Aosta, intervistato sulla web tv Mitico Channel, Zdenek Zeman parla del Coronavirus e anche dell’Italia di Mancini campione d’Europa. “Io mi auguravo che il problema del virus finisse. Pensando questo volevo fare ancora qualcosa. Ora se finisce non si sa, è vero che sta peggiorando di giorno in giorno. Però se si ritorna a giocare senza la gente chiudo anche io”. (Repubblica)
La prima cosa bella
La prima cosa bella di giovedì 29 luglio 2021 sono gli uomini che sanno raddrizzare la situazione. Hanno tirato su una nave, dovrebbero affidare loro l’Italia intera. Mi girano intorno come un presagio da inizio estate. Vado in Toscana e scopro che il mio ospite è l’amministratore che ha passato la notte in cui la Concordia s’inclinò a portare fuori passeggeri che altrimenti ora nuoterebbero nei cieli. (Continua a leggere)