Bper Banca: approvato il consolidato 1° semestre 2021, integrate le 620 filiali del ramo acquisito da Intesa, nuovo dg Piero Luigi Montani

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iero Luigi Montani, nuovo dg di Bper Banca
iero Luigi Montani, nuovo dg di Bper Banca

I risultati del semestre evidenziano l’aumento dei volumi, l’incremento della redditività, il miglioramento della qualità del credito e il rafforzamento del posizionamento competitivo di Bper Banca. Ottima tenuta dei rapporti commerciali con la clientela del ramo acquisito. Redditività in crescita con un utile netto del semestre pari a circa € 502 milioni

Bper Banca, sede centrale
Bper Banca, sede centrale

Escludendo le componenti straordinarie[i], l’utile al lordo delle imposte è pari a circa € 260 milioni, con proventi operativi netti pari a circa € 1.590 milioni, trainato dalla crescita dei ricavi grazie principalmente allo sviluppo delle commissioni nette sostenute dal progressivo recupero dell’attività bancaria tradizionale e dal collocamento di prodotti del risparmio gestito e bancassurance.

Qualita’ del credito in continuo miglioramento

NPE ratio lordo al 5,7% in ulteriore riduzione nel secondo trimestre rispetto al 6,1% del 31 marzo 2021 che già registrava un significativo calo rispetto al 7,8% di fine 2020, grazie all’integrazione del ramo e all’efficacia dell’azione di derisking posta in essere

Crediti in moratoria pari a € 3,2 miliardi in calo del 60% rispetto a € 8,1 miliardi del 31 marzo 2021 in seguito a richieste di rinnovo significativamente inferiori all’ammontare in scadenza, a conferma del miglioramento del contesto economico

  • Copertura NPE in rialzo al 51,8% mantenuta a livelli elevati nonostante le cessioni di crediti deteriorati. Nel dettaglio: copertura delle sofferenze al 60,9% e UTP al 43,1%
  • Default rate annualizzato pari allo 0,8% rispetto all’1,0% di fine 2020, sostenuto dal miglioramento della qualità del credito e anche dalle misure economiche varate dal Governo a favore di famiglie e imprese per fronteggiare gli impatti della pandemia
  • Texas ratio[ii] in calo al 51,3% (55,4% a fine 2020)
  • Costo del credito annualizzato pari a 70 b. (al netto delle rettifiche addizionali registrate per € 310 milioni)

Confermata la solidità patrimoniale e la robusta posizione di liquidità

  • CET1 ratio Fully Phased proforma[iii] al 13,5% (14,5% su base Phased-in proforma[iv]) in aumento rispetto al trimestre precedente di 10 p.b. Ampio buffer rispetto all’attuale requisito SREP pari all’8,125%
  • LCR >200%, oltre il doppio rispetto alla soglia minima regolamentare del 100% 

Forte aumento dei volumi supportati dal positivo contributo dell’attività commerciale. La raccolta totale raggiunge € 263,6 miliardi (+42,3% vs. Fine 2020)

  • Raccolta indiretta pari a € 165,1 miliardi (+35,2% vs. fine 2020), di cui € 82,1 miliardi di raccolta gestita inclusiva del ramo bancassurance vita (+64,1% vs. fine 2020) con un’incidenza sul totale della raccolta indiretta in crescita al 49,7% dal 41,0% di fine 2020. La raccolta netta del semestre risulta in significativo aumento a € 1.181 milioni, grazie allo sviluppo dell’attività commerciale
  • Raccolta diretta pari a € 98,5 miliardi (+56,0% vs. fine 2020)
  • Impieghi netti verso clientela pari a € 76,3 miliardi (+43,9% vs. fine 2020)

Risolto consensualmente il rapporto di lavoro con il direttore generale Alessandro Vandelli, l’amministratore delegato Piero Luigi Montani nominato nuovo direttore generale

Il Consiglio di Amministrazione di BPER Banca ha esaminato e approvato il 4 agosto  i risultati individuali della Banca e consolidati di Gruppo al 30 giugno 2021 che includono il contributo economico apportato dal ramo acquisito da Intesa Sanpaolo costituito da 620 filiali.

L’Amministratore Delegato Piero Luigi Montani commenta: “Il primo semestre ha visto la conclusione dell’importante progetto strategico che ha consentito al Gruppo BPER Banca di compiere un significativo salto dimensionale grazie all’ingresso delle 620 filiali del ramo acquistato da Intesa Sanpaolo, il cui processo di integrazione si è completato con successo. Abbiamo posto grande attenzione alle esigenze della clientela e alle specificità dei territori, come dimostrato dalla fiducia che i nuovi clienti hanno continuato a riservarci dopo essere entrati a far parte del nostro Gruppo. Grazie anche al contributo del ramo acquisito, i risultati si sono chiusi molto positivamente esprimendo una redditività ordinaria in crescita, trascinata soprattutto dall’aumento dei ricavi commissionali, supportati dal recupero dell’attività bancaria transazionale con la clientela e dai collocamenti di prodotti del comparto del risparmio gestito e bancassurance. La buona performance operativa si combina, inoltre, con una qualità del credito in ulteriore miglioramento grazie al calo del NPE ratio lordo al 5,7% e netto al 2,8%. Confidiamo che l’approccio prudenziale adottato nella politica degli accantonamenti ci consentirà in prospettiva di beneficiare di un minore costo del credito. Sul fronte del capitale, i risultati hanno confermato la solidità raggiunta dalla Banca con un CET1 ratio Fully Phased che si è attestato al 13,5% ben oltre il requisito minimo SREP. Questa operazione ha portato ad un significativo rafforzamento del posizionamento competitivo del Gruppo e consente ora di focalizzarci sullo sviluppo dell’attività commerciale, per rispondere alle crescenti esigenze della clientela, e sulle azioni di efficientamento dei processi operativi e di razionalizzazione della struttura dei costi. Obiettivi che saranno alla base del nostro piano industriale 2022-2024, che traccerà la strategia per una nuova fase di crescita del Gruppo, contribuendo al contempo ad accompagnare la ripresa economica nel Paese”.

[i] Di seguito le poste straordinarie registrate nel primo semestre 2021:

  • € +833,7 milioni riferibili al badwill provvisorio contabilizzato in seguito dell’acquisizione del compendio bancario;
  • € +316,2 milioni relativi al recupero fiscale sul badwill che sarà ricevuto da Intesa Sanpaolo, come da previsioni contrattuali. Il dato è stato contabilizzato nella voce “Avviamento negativo”, mentre alla voce “Imposte sul reddito di periodo della gestione corrente” è stato contabilizzato per pari importo e con segno negativo il carico fiscale connesso al badwill;
  • € -310,0 milioni lordi di rettifiche addizionali su crediti conseguenti all’aggiornamento delle proprie policy valutative;
  • € -230,4 milioni lordi per svalutazioni di avviamenti (con impatto neutro a capitale) contabilizzati nella voce “Utile (perdite) da investimenti” dello schema riclassificato;
  • € -88,9 milioni lordi di costi legati al processo d’integrazione;
  • € -8,9 milioni lordi di rettifiche su attività materiali e immateriali;
  • € -30,5 milioni lordi di cui la maggior parte riferibili all’adeguamento della quota di “profit sharing” da corrispondere al Fondo di Risoluzione in esecuzione degli accordi connessi all’acquisizione di Nuova Carife s.p.a., contabilizzati nella voce “Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri” dello schema riclassificato;
  • € -22,5 milioni lordi relativi all’impatto del cambio del criterio valutativo degli immobili contabilizzati nella voce “Utile (perdite) da investimenti” dello schema riclassificato.
  • € +21,2 milioni di plusvalenze straordinarie registrate nella voce “Risultato netto della Finanza”
  • € -13,0 milioni di oneri straordinari registrati nella voce “Altri proventi e oneri di gestione”
  • € -11,3 milioni di contributi addizionali al SRF contabilizzati nella voce “Contributi ai fondi SRF, DGS, FITD-SV”
  • € -4,8 milioni relativi a impairment di partecipazioni contabilizzati nella voce “Utile (perdita) da investimenti”

[ii] Texas ratio definito come rapporto tra: NPE lordi / (patrimonio netto tangibile + ammontare dei fondi rettificativi dei crediti deteriorati).

[iii] Il CET1 ratio Fully Phased pro-forma è stimato escludendo gli effetti delle disposizioni transitorie in vigore e includendo il risultato di periodo per la quota parte non destinata a dividendo, ovvero simulando, in via preventiva, gli effetti dell’autorizzazione rilasciata dalla BCE per il computo di tali utili nei Fondi Propri ai sensi dell’art. 26, par. 2 della CRR.

[iv] I ratios patrimoniali Phased in sono calcolati in coerenza con le disposizioni previste nel Regolamento (UE) n. 2395/2017, il quale modifica il Regolamento (UE) 575/2013 (CRR) per quanto riguarda le “Disposizioni transitorie volte ad attenuare l’impatto dell’introduzione dell’IFRS 9 sui Fondi Propri”. Il Regolamento ha introdotto il regime transitorio (c.d. Phased in) offrendo la possibilità alle banche di mitigare gli impatti dell’IFRS 9 sui Fondi Propri in un periodo di 5 anni (da marzo 2018 a dicembre 2022) sterilizzando nel CET1 l’impatto con l’applicazione di percentuali decrescenti nel tempo. Il Gruppo BPER Banca ha scelto di adottare il cosiddetto “approccio statico”, da applicare all’impatto risultante dal confronto tra le rettifiche di valore IAS 39 esistenti al 31 dicembre 2017 e quelle IFRS 9 risultanti al 1° gennaio 2018. I valori “pro-forma” di tali ratios includono nel calcolo il risultato di periodo per la quota parte non destinata a dividendo, ovvero simulando, in via preventiva, gli effetti dell’autorizzazione rilasciata dalla BCE per il computo di tali utili nei Fondi Propri ai sensi dell’art. 26, par. 2 della CRR.