La Lega è contro la pace? Lo ha chiesto oggi Giovanni Rolando in consiglio comunale a Vicenza

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Pubblichiamo di seguito la domanda di attualità presentata da Giovanni Rolando, consigliere comunale del Partito democratico di Vicenza, al primo consiglio comunale svoltosi col neo sindaco Francesco Rucco: “Il partito della Lega è contro la pace? Costruire la Pace, mai più guerre. Parco della Pace, il nome va mantenuto non soppresso“. Eccola. Premesso che: – in data odierna Matteo Celebron, segretario politico del partito della Lega della nostra città e neoassessore allo sport, appena nominato dal neosindaco Rucco, rilascia un’intervista riportata a tutta pagina sul quotidiano locale – GdVi pag. 19 dal titolo “Cambieremo nome al parco della Pace

– il Parco della Pace è anche un mezzo straordinario per raggiungere l’obiettivo della diffusione di una cultura della Pace nel nostro territorio e nel mondo trovandosi attiguo alla nuova base militare Usa Del Din / Dal Molin di Viale Ferrarin e nella nostra città conosciutissima nel mondo

– la pace è il bene supremo di una comunità cui concorrere, con ogni mezzo in modo positivo, al suo consolidamento con percorsi civili e democratici di costruzione della pace

– che l’intendimento di cambiare il nome del parco della Pace da parte dell’assessore succitato appare il frutto dell’improvvisazione e ricerca di protagonismo attraverso una proposta che non tiene conto del dibattito e delle decisioni assunte da ormai tanti anni

il sottoscritto consigliere comunale G. B. Rolando
presenta domanda d’attualità per conoscere dal neosindaco

– se la proposta formulata pubblicamente dal succitato assessore di giunta, che evidenzia una visione proprietaria delle istituzioni, sia la posizione politica della giunta stessa e soprattutto del sindaco

– quali iniziative abbia intrapreso e/o intenda intraprendere il sindaco per far rientrare questa boutade che rischia di dividere l’opinione pubblica e darne una negativa immagine

– se non ritenga il sindaco, qualora tale posizione sia condivisa da egli stesso e dalla giunta, valutare di avviare una consultazione popolare dal basso della nostra comunità comunale prima di procedere nella direzione prospettata dal suo assessore in questione

 

Giovanni B. Rolando