Scritte estrema destra contro assessore Marcato, Cunegato (Coalizione Civica): “non si può essere antifascisti e governare con chi canta Faccetta Nera”

314
Cunegato Vs Marcato
Cunegato Vs Marcato

“Non mi piace la retorica radical chic da salotti buoni. Io e Marcato non siamo amici. Anzi. La pensiamo all’opposto praticamente su tutto. Sulla sanità, che per me deve essere sempre di qualità e pubblica, sui diritti del lavoro, sul cambiamento climatico, che lui ha baldanzosamente negato o sminuito con argomentazioni profonde, come “oggi xe fredo, quindi el cambiamento non esiste”, sul modello di sviluppo. Non sopporto nemmeno le sue strategie argomentative, se così si possono chiamare, gli insulti e le urla di un campione delle contumelia, che quando non sa controbattere, insulta gratuitamente. Insomma, abbiamo due visioni del mondo antitetiche, che è giusto si confrontino anche duramente”. Inizia così il lungo post su Facebook di Carlo Cunegato, consigliere comunale di Coalizione Civica Schio e candidato alle scorse regionali con Il Veneto che vogliamo, con cui commenta la scritta attribuita all’estrema destra padovana contro l’assessore leghista veneto Roberto Marcato che aveva a sua volta espresso cordoglio per Gino Strada e attaccato il sottosegretario leghista Durigon per le sue frasi sul parco Mussolini.

“Tuttavia, non posso rimanere insensibile rispetto all’attacco fascista che ha subito. Si capisce che il messaggio, non firmato come accade alle persone senza coraggio di ciò che dicono, ai codardi, viene dall’estrema destra, perché in quel muro attaccano i loro cartelloni, e per l’utilizzo dei caratteri runici, che non lasciano dubbi sulla provenienza. È possibile che Marcato sia stato attaccato perché dopo le affermazioni di Durigon, che voleva intitolare una piazza che portava il nome degli eroi antimafia Falcone e Borsellino, a Mussolini, ha affermato che nella Lega non c’è spazio per i fascisti. Sarebbe stato bello se avesse attaccato Durigon anche quando sono emerse le intercettazioni nelle quali, l’ex sottosegretario, e suo compagno di partito, affermava che si poteva stare tranquilli sull’affare dei 49 milioni di euro rubati dalla Lega, perché il generale della Finanza lo avevano nominato loro. Ma non possiamo chiedere troppo. Forse perché Marcato aveva attaccato chi aveva dipinto Gino Strada come un “trafficante di esseri umani”. Questo gli fa onore. Questa l’intimidazione fascista: “Meglio un giorno da leone, che 100 da Marcato”. Sempre animali, sembra una questione zoologica più che politica: lui è il bulldog, adesso gli danno della pecora, in televisione mi ha dato più volte della capra. Qual è allora la differenza tra Marcato e i fascisti? Che lui quando mi ha dato della capra lo ha fatto in tv e ci ha messo la faccia, mentre loro gli hanno dato della pecora nella notte e senza firmarsi. Un abbraccio al bulldog:avversari sempre, nemici mai”.

“Solo un paio di considerazioni per concludere. Bisogna essere sempre contro le intimidazioni. Io voglio esserlo anche quando il bersaglio è Marcato, perché è la base della civiltà. Mi dispiace non aver sentito altrettanta solidarietà quando il giornalista Tornago ha subito una intimidazione ben più grave a Verona, per aver attaccato Sboarina. Un atto ignobile. Poi non si può essere antifascisti a corrente alternata, bisogna decidere da che parte stare. Non si può essere antifascisti e poi governare da 20 anni con chi canta faccetta nera” conclude Cunegato riferendosi chiaramente all’assessore veneto Donazzan.