Il Comune di Vicenza nel primo semestre del 2021 ha pagato i suoi fornitori in 24 giorni. Un dato assolutamente controcorrente rispetto alla preoccupante situazione nazionale che ha registrato, secondo Confartigianato, il 60% dei Comuni pagare oltre i 30 giorni previsti dalla legge e il 24% andare addirittura oltre i 60 giorni (anno 2020).
“Dal 2018 Vicenza è sempre stata virtuosa nei pagamenti ed in costante miglioramento, scendendo dai 29 giorni agli attuali 24 giorni – commenta l’assessore al bilancio Marco Zocca – In questo anno e mezzo di emergenza sanitaria, in particolare, l’amministrazione ha chiesto agli uffici di essere ancora più celeri e scrupolosi nel liquidare i fornitori. Chi lavora va pagato subito, a maggior ragione in questo periodo in cui molti settori sono stati duramente colpiti dal Covid e l’emergenza liquidità costringe gli imprenditori a ricorrere a pesanti indebitamenti. Sono molti i modi in cui un’amministrazione può fare la sua parte, dimostrando attenzione nei confronti del tessuto produttivo. Avere una macchina ben organizzata e completamente informatizzata sul fronte della verifica delle liquidazioni e delle conseguenti emissioni dei mandati di pagamento consente di ridurre al minimo l’attesa dei fornitori. E del resto, se i soldi ci sono perché sono stati impegnati prima di dare il via a servizi e forniture, non si capisce perché si debba far attendere chi ha lavorato. Questa amministrazione dimostra grande attenzione alla difficoltà del tessuto imprenditoriale del territorio garantendo tempi di pagamento ben inferiori al limite prescritto per legge, “sostituendosi” al ricorso all’indebitamento bancario”.
Nel dettaglio, nel 2018 il Comune di Vicenza ha pagato i fornitori entro 29 giorni, nel 2019 entro 27, nel 2020 entro 26 giorni e nel primo semestre 2021 entro 24 giorni.
Quanto al numero di mandati e al volume dei pagamenti, nel 2018 sono state liquidate 7.500 fatture per un totale di 69 milioni di euro; nel 2019 le fatture liquidate sono state 10.500 per 63.5 milioni di euro; nel 2020 sono state pagate più di 9.000 fatture per un totale di 62 milioni di euro. Infine, nel primo semestre 2021 sono già state liquidate circa 8.000 fatture per un totale di 30 milioni di euro
Si tratta quindi di una situazione completamente diversa da quanto avviene nella gran parte d’Italia. Secondo Confartigianato nel 2020, primo anno di emergenza per il Covid, ha pagato entro i 30 giorni previsti dalla legge solo il 39,7% dei Comuni italiani; il 36,1% ha saldato le proprie fatture tra i 30 e i 60 giorni, il 24,1% oltre i 60 giorni.
Nel 2020, peraltro, il debito della PA verso i fornitori è salito a 58 miliardi di euro, 4 miliardi in più rispetto al 2019.