“Offese” soci BPVi a Gianni Zonin imputabili a Giovanni Coviello come chiede ex presidente ancora all’attacco di VicenzaPiù dopo caso Roi? Lo deciderà il gip Roberto Venditti

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Pubblicato alle 20.27, aggiornato alle 22.24. Come annunciato in «L’onorabile “cavaliere” imputato Gianni Zonin ce l’ha con “il” cane da guardia Coviello: il pm chiede di archiviare la sua denuncia ma lui si oppone, udienza oggi davanti a Venditti» si è tenuta oggi 5 luglio davanti al Gip Roberto Venditti, lo stesso giudice a cui è affidato il processo per il crac della Banca Popolare di Vicenza, l’udienza di opposizione all’archiviazione richiesta da Gianni Zonin con l’avv. Enrico Ambrosetti contro il direttore di VicenzaPiù Giovanni Coviello, difeso dall’avv. Marco Ellero. Abbiamo chiesto all’avvocato del nostro direttore cosa sia avvenuto oggi.

Giovanni Zonin – ci dice l’avv. Ellero – ha presentato una querela contro il direttore Coviello, a causa di alcuni commenti apparsi sui social media, e riportati sulla testata VicenzaPiù.com, in merito ad un altra iniziativa giudiziaria dello stesso Zonin, quando era presidente della Fondazione Roi, nei confronti del direttore Coviello (poi conclusasi con una transazione come riportato in «Fondazione Roi, niente risarcimento da un milione di euro e stop alla causa intentata dall’allora presidente Gianni Zonin contro Giovanni Coviello. Rimangono le domande», ndr).

– a cosa si riferisce la querela?

Gli utenti Facebook, si erano lasciati andare a commenti “poco commendevoli” nei confronti di Zonin, che ha deciso di querelarli per diffamazione. Nella querela è finito anche Giovanni Coviello, che ha riportato tali commenti, come allegato ad un articolo.
– come mai opposizione all’archiviazione richiesta dal pubblico ministero Claudia Brunino, titolare del procedimento, il 9 febbraio scorso?
Il PM ha ritenuto di chiedere l’archiviazione, essendo a suo giudizio tali “commenti” privi di un’offensività tale da consentire l’azione giudiziaria, per i modi ed il contesto in cui sono stati effettuati. Evidentemente il querelante non era d’accodrdo con questa impostazione ed ha proposto opposizione. Ora su tale opposizione dovrà pronunciarsi il Giudice.
– ma è un reato riportare in un articolo un commento offensivo?
Dipende ovviamente dal caso concreto e se, soprattutto, il giornalista faccia proprio quel commento eventualmente offensivo. Nel caso che ci occupa, a mio modo di vedere il direttore Coviello altro non ha fatto che riportare le reazioni suscitate sui social da un’iniziativa giudiziaria di Giovanni Zonin. Si tratta quindi di diritto di cronaca, come del resto abbiamo potuto vedere spesso negli ultimi anni. Sono moltissimi gli articoli che hanno riportato gli insulti ricevuti via social da personaggi pubblici, da Laura Boldrini a Matteo Salvini, da Silvio Berlusconi a Belen Rodriguez, a Selvaggia Lucarelli. Se per alcuni di questi casi si è proceduto nei confronti degli autori degli insulti on line, mai è stata presentata una querela nei confronti dei giornalisti che tali insulti hanno raccontato ai loro lettori.

Ascoltate le difese delle parti il GIP, dott. Venditti si è riservato nella decisione. Noi restiamo in attesa di un suo provvedimento e terremo informati i nostri lettori