Prestiti Inpdap e Pensionati: quali sono le soluzioni?

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Sono davvero tanti i pensionati ex Inpdap che sono portati a richiedere prestiti ogni anno. In effetti le occasioni per richiedere un prestito non mancano mai, nemmeno nella terza età che comunque è e deve essere un momento stimolante ed appagante della propria vita. Anche nel 2018 si può accedere a soluzioni di prestito vantaggiose e ad erogarle ci pensano diverse tipologie di enti. Il vantaggio sono i rapidi tempi di concessione del prestito e la relativa facilità con cui si possono ottenere.

Andiamo quindi ad approfondire la tematica cercando di mettere in evidenza tutti i dettagli sulla massima somma finanziabile e le tipologie di piani di ammortamento del prestito così come sono previste dall’Inpdap.

Chi può ottenere un prestito Inpdap per pensionati?

Ad oggi poche formule di finanziamento sanno rispondere meglio di un prestito Inpdap alle esigenze dei pensionati. Ci possono essere mille motivazioni per richiederlo, anche il semplice desiderio di cambiare la macchina può spingere a volere un prestito.
Ma perché si parla di prestiti ex Inpdap? La ragione è molto semplice l’Inpdap praticamente non esiste più. A causa di una riforma che ebbe inizio nel 2012 a mano a mano tutto quello che faceva l’Inpdap oggi è passato in gestione all’Inps.
Quindi per chi è un pensionato e pensa di voler richiedere un prestito di questo genere sarà il caso di rivolgersi direttamente all’Inps. Bisogna però chiarire un aspetto fondamentale di questa tipologia di prestito: non possono accedervi tutti.
Solo i pensionati del settore pubblico e statale hanno accesso ai prestiti agevolati Inpdap. Bisogna essere pensionati che hanno lavorato come dipendenti pubblici altrimenti non si può richiedere il prestito.

Quali sono le specifiche del prestito?

Se dobbiamo guardare alle modalità di richiesta ed erogazione nel 2018 le regole non sono cambiate. Si tratta di un prestito personale che è dedicato a chi gode di una pensione stabile e fissa di qualsiasi entità essa sia a patto di non percepire la pensione minima di 400 euro.
Il prestito ha un funzionamento molto semplice: si tratta di una cessione del quinto della pensione.
In altre parole l’Inps trattiene il 20 per cento della pensione direttamente prima di erogarla quindi si riceverà la solita pensione, ma al netto di un quinto del suo totale. Ad esempio se si percepisce una pensione di 1000 euro, se ne ricevono 800 euro per tutta la durata del prestito.
L’Inps per decidere la durata del prestito e la somma massima da erogare deve tenere conto:
? Di quanto si riceve come pensione netta (tolte le tasse e le spese)
? Durata massima possibile del prestito
Dopo aver fatto valutazione di questi parametri si va a decidere se erogare o meno il prestito. Inoltre c’è il problema che il piano di ammortamento prevede scadenze per le quali è necessario risultare idonei.
L’ammontare netto della pensione potrebbe non essere abbastanza per la concessione di un prestito a 10 anni, quindi il valutatore della pratica potrebbe anche decidere di non erogare la somma richiesta e dare parere negativo.
È la legge che regola il settore tra l’altro a stabilire che il prestito non può eccedere una durata di 10 anni di tempo.
Inoltre è previsto che ogni prestito contempli la sottoscrizione di una polizza assicurativa che copra il rischio di morte del richiedente del prestito.

La restituzione del credito
Come anticipato la restituzione del credito avviene per trattenuta diretta del prestito sulla pensione del richiedente. Il pensionato ha la garanzia che per legge non verrà mai trattenuto più del 20% della propria pensione per l’importo della rata mensile.
La cessione del quinto si può applicare sempre tranne che nei casi di:
? Pensioni e assegni sociali
? Invalidità civile
? Assegno mensile per l’assistenza ai pensionati per inabilità
? Assegno di sostegno al reddito
? Assegno al nucleo familiare
Tra i documenti da presentare per procedere all’erogazione del prestito c’è bisogno di un documento di cedibilità della pensione. Questo serve al calcolo dell’importo massimo della rata, in base a quanto si percepisce di pensione.
Questo documento dovrà essere ottenuto presso l’Inps e poi consegnato presso la banca o l’istituto di credito che eroga il prestito, ma solo nei casi in cui la cessione del quinto è fatta presso un ente esterno convenzionato. Altrimenti non si necessita proprio della sua consegna.
Molti enti sono convenzionati direttamente con l’Inps quindi sarebbe meglio trovarne uno che faccia al caso proprio perché questo faciliterebbe le operazioni specialmente quelle burocratiche.
Il prestito ex Inpdap per pensionati è una forma di prestito ottima perché offre accesso a tassi di interesse agevolati e a grossi risparmi sulle formule di prestito normalmente concesse dalle banche.
Inoltre la rata viene calcolata in base al netto delle trattenute fiscali e previdenziali questo permette ai pensionati di poter stare tranquilli e potersi sempre garantire una dignità anche dovendosi accollare la rata di un presito.