Targa OTB del vicentino Renzo Rosso su ponte Rialto a Venezia, pubblicitari italiani: “associazione Venessia sbaglia”

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OTB Renzo Rosso targa Venezia Rialto
OTB Renzo Rosso targa Venezia Rialto

“Evidentemente questa estate che non è ancora terminata ha stimolato l’interesse e la creatività di novelli ‘commissari tecnici della creativà’ – afferma in un comunicato Vicky Gitto, presidente dell’Art Directors Club Italiano, l’associazione dei pubblicitari italiani – e mi riferisco alle recenti, quanto sterili, esternazioni del MOIGE sul “porcaputtena” di TIM e Lino Banfi, ma ancor più sulla ridicola polemica relativa alla targa a firma Renzo Rosso sul ponte di Rialto”. Il patron della Diesel infatti ha finanziato con 5 milioni di euro il restauro del monumento. La donazione è, come normale in questi casi, ricordata e riconosciuta al benefattore da una targa.

“In questo caso tutto si può dire, e da rappresentante dell’intera categoria del settore mi si passi il giudizio – commenta Vicky Gitto presidente dell’ADCI Art Director Club Italiano, l’associazione dei pubblicitari italiani – tutto si può dire fuorché quella targa abbia né intenti né, a mio parere, neppure lontanamente l’aspetto di una pubblicità. Quindi mi spiace, ma i signori dell’associazione Venessia, si sono clamorosamente sbagliati”

“Direi semmai – aggiunge Davide Ciliberti, spin doctor ed esperto di comunicazione del gruppo Purple & Noise PR – che i fautori della polemica stiano, ed è una tecnica parecchio inflazionata, cavalcando e speculando sulla cosa per ottenere loro visibilità. In realtà – conclude l’esperto – tutto il clamore che la polemica ha suscitato scivolerà appena sull’Associazione, della quale domani ci saremo tutti dimenticati, ma sicuramente va a beneficio di Renzo Rosso e OTB, che indirettamente – posto che mai lo volesse – ottiene un’inaspettata copertura mediatica”.