Legambiente scrive al Commissario europeo all’Ambiente: troppi ritardi e inadeguatezza nei provvedimenti di Governo e Regioni italiane contro l’inquinamento. Tre le procedure di infrazione comminate dalla Commissione Europea per l’inquinamento atmosferico. La prima, per cui siamo stati condannati, ci costerà tra 1,5 e 2,3 miliardi di euro. Sono già 11 le città italiane fuorilegge per polveri sottili: maglia nera a Verona e Venezia, con 41 giorni di sforamenti
L’Italia è davanti a un bivio: pagare una multa miliardaria per inadempienza alla Commissione Europea, stimata da 1.5 a 2.3 miliardi di euro, oppure agire efficacemente e con urgenza per ridurre l’inquinamento delle nostre città. Il nostro Paese ha infatti all’attivo tre procedure di infrazione con la Commissione, in territori dove la salute dei cittadini è stata messa ripetutamente a rischio per le elevate concentrazioni degli inquinanti atmosferici. Eppure, l’Italia resta ferma, in un immobilismo che potrebbe costarci molto caro. È quanto emerge dal dossier “Mal’aria 2021 edizione speciale – I costi dell’immobilismo” di Legambiente (Rapporto Mal’aria, edizione speciale 2021), nel quale l’associazione segnala i ritardi nell’applicazione dei provvedimenti di emergenza e dei piani di risanamento dell’aria, sia da parte del Governo che delle principali Regioni italiane.
Nel dossier, Legambiente analizza le misure strutturali e straordinarie dichiarate, promesse e messe in atto dal Governo e dalle Regioni della Pianura Padana. Nella poco dignitosa gara a chi fa di meno, insieme al Governo nazionale, trionfa la Regione Lombardia, entrambi con solo il 15% delle azioni completate. Segue la Regione Piemonte (con solo il 25% delle promesse mantenute). Si difendono con neanche il 40% dei compiti espletati il Veneto e l’Emilia-Romagna.
Secondo il bilancio riportato da Legambiente nel dossier, sono già 11 le città che a inizio settembre hanno sforato, con almeno una centralina, il limite previsto per le polveri sottili, ossia la soglia dei 35 giorni nell’anno solare con una media di PM10 giornaliera superiore ai 50 microgrammi/metro cubo.
Maglia nera nazionale a Verona e Venezia con 41 giorni di sforamenti, seguite da Vicenza con 40, e a ruota le altre venete: Treviso con 38 e Padova e Rovigo sfiorano il limite, registrando 35 giorni di sforamento al 6 settembre 2021.
L’adozione di misure antismog già da questo settembre ’21 potrebbe essere l’unico modo per evitare il superamento dei limiti giornalieri di polveri sottili durante l’autunno e l’inverno prossimi. Inoltre, la riduzione costante e progressiva degli inquinanti dovrà portare al loro dimezzamento (-55%) entro il prossimo decennio, in accordo con il Piano d’azione europeo “Verso l’inquinamento zero”.
Luigi Lazzaro, presidente Legambiente Veneto