Polo Amazon a Vicenza, Asproso (Coalizione Civica) e Stella (Europa Verde): “il Comune convochi tavolo con azienda e sindacati”

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Il Consigliere comunale Ciro Asproso (Coalizione Civica) e il Co-portavoce di Europa Verde Mattia Stella commentano in un comunicato la notizia del trasferimento di autisti impiegati da Amazon, dalla sede di Vigonza (PD) a quella di imminente apertura a Vicenza. Asproso dichiara: “Il principale compito della politica è quello di governare i processi di trasformazione, siano essi economici, sociali, o territoriali, per questo avevamo denunciato già nel febbraio scorso i rischi di un accordo tra Amministrazione comunale e Amazon, totalmente sbilanciato a favore di quest’ultima. Il permesso di costruire del nuovo Centro logistico Amazon (quasi 8.000 mq) è stato rilasciato in deroga allo strumento urbanistico e in assenza di un Piano Attuativo, principalmente per una ragione: l’assunzione di 110 persone nella provincia di Vicenza. Questo almeno è quanto sosteneva Rucco per giustificare la fretta imposta al Consiglio comunale (e pazienza se ciò avrebbe causato ulteriore danno ai negozi di vicinato). Ora, che ben 160 autisti hanno ricevuto una lettera di trasferimento da Vigonza (PD) ai poli di Vicenza e Dese, il sindaco si chiama fuori perché “non si può entrare nel merito delle politiche aziendali”. Tutto questo è ridicolo, oltre che sconcertante, lo avevamo detto e lo ribadiamo: la via da seguire è la contrattazione d’anticipo e Rucco deve agire in prima persona in difesa del territorio e dei diritti dei lavoratori, poiché non può esservi sviluppo economico senza giustizia sociale”.

Aggiunge Stella: “Nonostante a livello nazionale si sia giunti ad una intesa tra Amazon e i sindacati sulle relazioni industriali, sul piano della gestione della forza lavoro si è creata subito una distonia. La lettera di trasferimento degli autisti impiegati a Vigonza sulla sede in apertura a Vicenza è un brutto segnale. Tutto questo fa supporre che il tentativo di fondo sia quello di spostare lavoratori a tempo indeterminato in sedi lontane per costringere molti a licenziarsi, così da poter assumere altri lavoratori con contratti più precari. Ma la politica locale non può rimanere a guardare lasciando che siano le organizzazioni sindacali a farsi carico delle ricadute sociali di questo genere di azioni. Non ci si può accontentare degli oneri di urbanizzazione e della promessa di un impatto contenuto dal punto di vista ambientale degli insediamenti, è indispensabile valutare l’impatto complessivo delle proposte altrimenti la nostra collettività sarà chiamata a farsi carico di un peso insostenibile negli anni a venire. La provincia di Vicenza sta vivendo un nuovo slancio dal punto di vista della produttività e dell’export, diventi un modello anche dal punto di vista della qualità del lavoro e della sostenibilità ambientale e sociale dei nuovi insediamenti.”