Caso Naclerio, Asproso (Coalizione Civica Vicenza): “il sindaco ritiri la delega alla sicurezza”

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Nicolò Naclerio vicenza insicura
Nicolò Naclerio (Consigliere comunale FdI Vicenza)

“Ieri, in Consiglio comunale, si è scritta l’ennesima pagina nera per la politica vicentina e per il centrodestra in particolare” afferma nel comunicato che pubblichiamo Ciro Asproso (Coalizione Civica Vicenza) consigliere comunale di opposizione. “A tenere banco era una Mozione firmata da me e dal consigliere Marchetti, diretta a sostenere l’approvazione del DDL Zan in materia di violenza e discriminazione per motivi di sesso, genere, orientamento sessuale. Come spesso accade, quando si tratta di diritti civili, le convenienze politiche e i pregiudizi ideologici finiscono per avere la meglio sul principio di giustizia e persino sul buon senso, con risvolti così imprevedibili da lasciare impietriti”.

“La precaria maggioranza di centrodestra va ancora una volta in frantumi, con Idea Vicenza e Forza Italia che votano a favore della mozione, la Lega che si astiene, e il partito della Meloni che non solo vota contro, ma si affida al consigliere Naclerio per dar conto delle proprie convinzioni. Ed è qui che si tocca uno dei momenti più bassi nella storia del Consiglio comunale: in un delirio di inqualificabili nefandezze il consigliere di FdI si scaglia contro i gay, i mussulmani, la sinistra. Tutti colpevoli, a suo dire, di propagare odio, violenza e morte. In un completo ribaltamento della realtà le vittime si trasformano in carnefici e, a questo punto, davvero non stupisce che l’Italia sia scesa al 35° posto nella classifica dei Paesi europei per politiche a tutela dei diritti umani e delle persone LGBT.
Al contrario stupisce, e non poco, che il Sindaco sia rimasto in silenzio di fronte a simili aberrazioni, perdendo così un’ottima occasione per ridare dignità al Consiglio e dimostrarsi all’altezza della carica che ricopre -conclude Asproso -. Un sindaco non ha certo il potere di mandare a casa un consigliere, ma ha il preciso dovere di censurarne i comportamenti oltraggiosi e, in questo caso, di ritirare la delega fiduciaria in materia di politiche per la sicurezza”.