Tensioni, blocchi stradali e otto agenti feriti ieri durante la manifestazione dei dipendenti Alitalia contro il piano industriale della “nuova” Ita – afferma in una nota che pubblichiamo Vincenzo Donvito presidente di Aduc (qui altre note Associazione per i diritti degli utenti e consumatori su ViPiu.it, ndr) –. Non c’è dubbio che si siano fatti notare, soprattutto dagli utenti della Roma-Fiumicino che hanno dovuto aspettare tre ore per riusare questo raccordo, o hanno perso l’aereo o sono arrivati tardi ai propri impegni (di lavoro o meno che fossero). Utenti che ci sarà poco da biasimare se non riusciranno ad esprimere la propria solidarietà verso questi dipendenti che, il blocco di ieri e – volenti o nolenti è comunque così – per essere stati a rimorchio dei contribuenti (inclusi quelli bloccati ieri) con un saldo più che passivo e frustrante della loro attività, un saldo disastroso.
La “nuova” Ita non li assumerà tutti. Almeno per ora, dicono. Ché nel piano industriale a lunga gittata, potrebbero rientraci, ammesso che non abbiano trovato un altro lavoro, o che non arrivino ai tempi delle nuove assunzioni dopo che sono stati mantenuti da qualche forma di sussidio pubblico, come in tutti questi ultimi decenni.
Intanto rivendicano il proprio mantenimento e, per farlo, oltre ai soldi dei contribuenti prendono anche quelli di chi ieri è stato impedito dalla loro manifestazione.
E’ questa la civiltà del lavoro e dell’economia? Che usa tutti i contribuenti, e le vittime dei cortei (che sono anche contribuenti e quindi vittime due volte)?
Chiediamo troppo se consigliamo almeno di non aggiungere danno al danno come coi blocchi di ieri?
E’ possibile che qualcuno giudichi queste considerazioni come antisindacali e lesive dei diritti dei lavoratori. Dipende. Se si considera che il proprio diritto è tale fino a che non lede quello di un altro, motivo per cui, per esempio oggi abbiamo l’obbligo del green pass… allora occorrerebbe riconsiderare queste strategie di lotta sindacale. Oppure i diritti del cittadino lavoratore sono superiori a quelli del cittadino sanitario, del cittadino utente e consumatore, del cittadino viaggiatore, del cittadino passeggiatore, etc? E’ questa la conseguenza di avere una Repubblica fondata sul lavoro e non sui diritti delle persone?
Vincenzo Donvito, Aduc