La guerra tra profitto e vita (che non fa notizia)

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Ci sono notizie che vengono diffuse in maniera martellante e altre che si trovano cercando nella cronaca locale. Eppure sono notizie terribili che provengono dal fronte di una guerra che miete centinaia di vittime. E’ la guerra che, chi vive del proprio lavoro, combatte ogni giorno per sopravvivere. Le vittime sono persone normali, la cui esistenza “non fa notizia”. Non sono “eroi”. Eppure sono vittime di una guerra. 
Certo, una guerra che è meglio non sapere ci sia, che è meglio, per “lorsignori” travestire da “tragica fatalità”, da “prezzo da pagare” per il (loro) profitto, il (loro) benessere, la (loro) modernità. E’ la guerra tra profitto e vita, tra capitale e lavoro. Ci costringono ad “essere competitivi”, ad odiare chi “ci porta via il lavoro” e ha (forse) la pelle di un altro colore o è più povero di noi. Ci costringono a lavorare in condizioni precarie e a condurre una vita precaria. Per che cosa? Per arricchire “lorpadroni”, perché loro devono abbattere i costi (e la sicurezza è, per loro, un costo), perché si devono aumentare i ritmi di chi vive del proprio lavoro, perché vogliono pagare sempre meno chi lavora … La causa di questi veri e propri omicidi non è la fatalità o il caso. Non può esserlo. Sono troppi e avvengono troppo spesso. La causa è, principalmente, il modello di sviluppo, un sistema che è fatto e comandato perché i ricchi lo diventino sempre di più e ai poveri vengano lasciate solo le briciole. Un sistema spaventoso, irriformabile, che non può essere “aggiustato” ma deve essere abbattutto.

Non ci possiamo abituare a questo stato delle cose. Dobbiamo lottare.

Alcune notizie tratte da giornali on-line (fatti accaduti in poco più di 24 ore).

 

12 luglio 2018

SAN FELICE A CANCELLO ? Terribile incidente sul lavoro avvenuto nel pomeriggio di oggi presso il pastificio Ferrara di Polvica. Intorno alle 17,30, come riportato dal sito edizione caserta, l?operaio di 32 anni, Aniello Bruno residente a San Felice a Cancello, è deceduto dopo essere stato schiacciato da un macchinario da imballaggi. Una tragedia repentina lacera un ordinario turno di lavoro pomeridiano. Il corpo di un operaio quasi inghiottito dal macchinario al quale lavorava. Una morte dolorosa, lancinante alla quale i colleghi, sotto choc, hanno inutilmente tentato di strappare il giovane collega. Il macchinario però non ha lasciato la sua preda, quasi la masticasse. E ora si indaga per capire cosa non ha funzionato. Qualcuno, addirittura, ha parlato di un’inceppata già segnalata da qualche giorno dagli addetti ai lavori. Certo è, che il 32enne Aniello Bruno, da qualche anno operaio del pastificio Guido Ferrara, dislocato nella zona industriale di Polvica nel territorio nolano, al confine con quello della Valle di Suessola, è morto sul colpo, stritolato dal macchinario per imballaggi che lo ha completamente risucchiato.I colleghi hanno cercato in tutti i modi di aiutarlo ma, purtroppo, non c’è stato nulla da fare. Qualcuno ha addirittura cercato di tirarlo arrampicandosi sulle parti superiori della struttura. L’uomo, figlio di Vincenzo Bruno, ex negoziante molto conosciuto sul territorio, e residente in via Fosse, non è scampato alla morte.

 

13 luglio 2018

SAN VALENTINO IN ABRUZZO CITERIORE, 13 luglio ? E? morto folgorato, a San Valentino in Abruzzo Citeriore, durante i lavori di ristrutturazione di un?abitazione. E? quanto si apprende, sulla base delle prime informazioni, in riferimento al tragico incidente sul lavoro avvenuto nella tarda mattinata di oggi. La vittima è Antonino Cavallo, 44enne di Rosciano.

 

13 luglio 2018

Tragedia sul lavoro a Portonaccio. Poco prima delle 15 un operaio di nazionalità romena è morto dopo essere precipitato dal quarto piano di un cantiere di via Galla Placidia 36. Una caduta fatale che non ha lasciato scampo all’uomo, morto praticamente sul colpo. 

 

13 luglio 2018

È di un morto e di un ferito il bilancio di un incidente sul lavoro avvenuto oggi pomeriggio in un terreno privato di Castellammare del Golfo. A perdere la vita schiacciato da una gru un ragazzo romeno Francisc Paulet, di 36 anni mentre il fratello, di 27 anni è stato trasportato in elisoccorso, in condizioni gravissime, all’ospedale Civico di Palermo.

 

13 luglio 2018

A San Valentino in Abruzzo Citeriore, nel Pescarese, questa mattina si è verificato un incidente sul lavoro mortale. Vittima un uomo che, secondo le prime informazioni, sarebbe rimasto folgorato durante i lavori di ristrutturazione di un’abitazione in contrada Solcano.Sembra che il lavoratore abbia toccato un cavo di media tensione mentre veniva utilizzato un macchinario per la gettata di cemento.A lanciare l’allarme sono stati i colleghi. Sul posto sono intervenuti gli operatori del 118, i vigili del fuoco e i carabinieri.

 

13 luglio 2018

L?appuntato scelto dei carabinieri Antonino Modica, 55 anni, è morto oggi pomeriggio mentre era in servizio con un giovane collega in Transpolesana, all?altezza di Villamarzana. Un pomeriggio di dolore e tragedia che è arrivato come un colpo secco allo stomaco. Di quelli che ti lasciano senza fiato e senza parole.  L?appuntato Modica, in servizio alla stazione di Arquà, era intervenuto sulla Statale 434 dove era stata segnalata la presenza di un?autocisterna che, per un guasto, stava riversando liquido sulla carreggiata. Nel corso dei rilievi, un tir non è riuscito a rallentare ed ha travolto in pieno il militare e il camionista del mezzo in avaria.

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Giorgio Langella
Giorgio Langella è nato il 12 dicembre 1954 a Vicenza. Figlio e nipote di partigiani, ha vissuto l'infanzia tra Cosenza, Catanzaro e Trieste. Nel 1968 il padre Antonio, funzionario di banca, fu trasferito a Lima e lì trascorse l'adolescenza con la famiglia. Nell'ottobre del 1968 un colpo di stato instaurò un governo militare, rivoluzionario e progressista presieduto dal generale Juan Velasco Alvarado. La nazionalizzazione dei pozzi petroliferi (che erano sfruttati da aziende nordamericane), la legge di riforma agraria, la legge di riforma dell'industria, così come il devastante terremoto del maggio 1970, furono tappe fondamentali nella sua formazione umana, ideale e politica. Tornato in Italia, a Padova negli anni della contestazione si iscrisse alla sezione Portello del PCI seguendo una logica evoluzione delle proprie convinzioni ideali. È stato eletto nel consiglio provinciale di Vicenza nel 2002 con la lista del PdCI. È laureato in ingegneria elettronica e lavora nel settore informatico. Sposato e padre di due figlie oggi vive a Creazzo (Vicenza). Ha scritto per Vicenza Papers, la collana di VicenzaPiù, "Marlane Marzotto. Un silenzio soffocante" e ha curato "Quirino Traforti. Il partigiano dei lavoratori". Ha mantenuto i suoi ideali e la passione politica ed è ancora "ostinatamente e coerentemente un militante del PCI" di cui è segretario regionale del Veneto oltre che una cultore della musica e del bello.