Futuro di Aim, Raffaele Colombara: “fuori i partiti, alternativa Ascopiave?”

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Di seguito l’interrogazione comunale presentata da Raffaele Colombara, Consigliere Comunale Lista ?Quartieri al Centro?

AIM è la principale azienda partecipata del Comune di Vicenza, della quale attraverso l?Amministrazione i cittadini vicentini detengono la totalità del capitale. È la più importante realtà industriale multiservizi del nostro territorio, passata in 10 anni da un situazione debitoria con oltre 8 milioni di passivo nel 2008 ad un attivo di quasi 9 milioni di euro nel 2017, certificato anche dalla recente emissione di un bond presso la Borsa di Dublino;


utili che sono peraltro assai importanti per le casse comunali come testimoniano le operazioni di variazione di bilancio di questi giorni, a fronte del venir progressivamente e strutturalmente meno di altre fonti di finanziamento; dati che, in generale, rendono oggi AIM pronta a operare scelte importanti per il proprio futuro.

Se questo è oggi possibile lo si deve alla scelta della scorsa amministrazione di far fare un passo indietro ai partiti, che avevano occupato l?azienda, e di affidare AIM ad una gestione manageriale, improntata a capacità gestionali e amministrative.

QUALE FUTURO?

AIM-AGSM – Negli scorsi anni era stato avviato un percorso per l’aggregazione tra le due aziende di Vicenza e Verona. Esso aveva trovato un punto di convergenza che definiva, tra le altre, la struttura di governance, i valori del concambio, l’assetto organizzativo. Leggiamo quindi con preoccupazione sul Giornale di Vicenza degli scorsi giorni, (Scorzato, Negrin, 6 luglio 2018) della volontà manifestata da Michele Croce, presidente di AGSM Verona di modificare i termini dell’accordo, in termini più favorevoli a Verona, quindi peggiorativi per AIM. I valori di concambio, faticosamente determinati, non si cambiano e vanno mantenuti, così come la necessità di tenere in mano vicentina le decisioni.

AIM-Ascopiave – Che la partita delle aggregazioni tra le società multiservizi sia giocata a livello regionale è tuttavia cosa nota, anche in ragione degli stretti legami che legano alcune di queste società alla politica. È il caso di AscoPiave Treviso, notoriamente legata alla Lega, di cui costituisce il forziere regionale e che in virtù di ciò in questi ultimi anni si è avvitata in faide interne che hanno portato alcuni soci in tribunale. 

Leggiamo su Tviweb (7 luglio 2018), testata on-line notoriamente vicina al sindaco Rucco, di un’ipotesi di alternativa all’accordo con Verona in direzione Treviso, anche in virtù del ruolo di principale partner della coalizione nel governo cittadino svolto dalla Lega. E non a caso da tempo in città gira il nome di Gianfranco Vivian, tesoriere della Lega, per la guida di AIM.

A fronte di tutto ciò, riteniamo che in ogni caso debbano venire prima di tutto:

gli interessi della società, come patrimonio della città e dei vicentini; 

i vantaggi per i cittadini, come azionisti e come consumatori, a partire dalla bolletta; 

la tutela dei posti di lavoro e della professionalità dei lavoratori di AIM.

Amministrare la città significa saper gestire anche le partecipate: per far questo bisogna assumere la sfida di privilegiare le competenze manageriali e non demandare scelte e gestione a qualche segreteria di partito.

Tutto ciò premesso, 

SI CHIEDE

al signor Sindaco, 

quali siano gli indirizzi della nuova amministrazione su AIM in merito a governance e aggregazioni; 

in particolare, se ritenga modificabili gli accordi con AGSM; nel caso, in quale senso e secondo quali criteri, in particolare per quanto riguarda concambio, governance, aspetti organizzativi e occupazionali;

se corrisponda al vero la possibile alternativa di un accordo con Ascopiave, conoscendo l’attuale situazione di frammentazione societaria che rende complicato ipotizzare una governance condivisa.