Le oscillazioni in Borsa, ora al ribasso, della vicentina Askoll Eva: lo spunto per capirci un po’ di più di mercato delle azioni

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A qualche giorno dal collocamento “trionfale” alla Borsa italiana, sezione AIM, della vicentina Askoll Eva del gruppo Askoll di Elio Marioni e dopo qualche approfondimento sulla solo seconda azienda dell’area oggi quotata (una debolezza strutturale di questo territorio troppo vincolato, forse, a una visione padronal/familiare dell’azienda e troppo abituato, anche, a trovare finanziamenti tra le pieghe dei rapporti personali con la ormai defunta Banca Popolare di Vicenza) diamo un seguito alla nostra nota “Askoll EVA in Borsa: titolo a +30% sui 3.5 ? di collocazione, per Askoll Holding 12 mln cash e 54 di capitalizzazione per 50 mln investiti. Soddisfatto Marioni, investitori fiduciosi” per dare qualche informazione in più sugli “affari” di Borsa. 

Ne abbiamo parlato con Giancarlo Marcotti, noto consulente finanziario vicentino, direttore di FinanzaInChiaro.it e nostro autore indipendente che ci e vi ha accompagnato anche nelle nostre denunce fin da agosto 2010 sullo tsunami in arrivo e non annunciato dalle nostre parti proprio sulla BPVi.

Premettiamo solo, e per avere dei dati di esempio ma senza che questi siano significativi essendo la storia del titolo molto breve, che in Borsa Askoll Eva, che opera nel settore delle due ruote elettriche, è andato l’11 luglio circa il 22% del capitale collocato a 3.50 euro, salito subito a 4.59 euro il giorno stesso (+31.14%)  e oggi col titolo in chiusura a 3.80% a + 8.57% rispetto al prezzo di colocamento e a -17.21% dal massimo del primo giorno.

Con Giancarlo Marcotti avevo confrontato l’11 luglio stesso delle opinioni e lui esordiva così: “Lei sa che normalmente non seguo azioni di piccole società, ma ho un po’ seguito questa proprio perché vicentina. Sapevo, quindi, di dati di bilancio non certo positivi e ha stupito anche me la sospensione per eccesso di rialzo. O qualcuno sa qualcosa che noi non sappiamo o non so. Certo occorre anche notare che l’azienda è talmente piccola che basta inserire ordini di un certo importo per far avere al titolo variazioni da “Bingo”».

Da allora sono passati 3 giorni di quotazione e aggiungiamo qualche altro scambio di idee utile a chi opera su azioni come quelle di Askoll Eva o similari e a chi si accosta alla Borsa per iniziare a capirci qualcosa con un esempio pratico e… vicino a noi. Il linguaggio di seguito adottato è volutamente divulgativo.

Askoll Eva – ci dice subito Marcotti – è quotata sul mercato AIM Italia che è quello sul quale sono inserite le aziende di piccole/medie dimensioni. Questo è quel che conta e ora le dico perché.

A questo punto il consulente e direttore di FinanzaInChiaro.it entra in tecnicismi, che proviamo a sintetizzarvi. Borsa italiana ha alcune piattaforme di negoziazione, una di queste si chiama Millennium. Questo fatto non ha alcuna importanza per l’investitore il quale per acquistare o vendere deve solo inserire il codice del titolo (si chiama codice ISIN) che ovviamente identifica univocamente un titolo. La piattaforma di negoziazione ha dei sottogruppi (settori e segmenti) ma anche queste sono specifiche interne della piattaforma. La normalità è Settore AI1 e Segmento MA1, questi sono i titoli in pratica quelli “normali”. Borsa Italiana a fine seduta aveva, quindi, comunicato che dal 12 luglio 2018 e fino a successiva comunicazione sulle azioni ordinarie ASKOLL EVA (EVA – Isin IT0005337123) non sarebbe stata consentita l’immissione di ordini senza limite di prezzo e che le azioni EVA sarebbero state pertanto negoziate nel settore AI1X del segmento MA1 della piattaforma Millennium. Cosa significa questo?

Borsa italiana può, per alcuni titoli, ed in casi particolari e magari temporaneamente, immettere delle restrizioni. La restrizione più “usuale” è quella di non permettere ordini senza limite di prezzo. Avviene magari quando il titolo fa un aumento di capitale, oppure magari il giorno prima (ma a mercati già chiusi) la società aveva comunicato un evento eccezionale e quindi si pensa che il giorno dopo il titolo possa avere forti variazioni ecc. ecc. In questo caso il titolo viene immesso nel Settore AI1X che appunto non prevede la possibilità di non mettere un limite di prezzo. È una cosa di carattere informatico: immettendo il titolo nel Settore AI1X in quella schermata il “campo” prezzo è obbligatorio e se non lo si inserisce il programma informatico non fa andare avanti con l’ordine. Detto questo la mia opinione è che il Settore ed il Segmento essendo cose “interne” di Borsa italiana non interessino ai lettori (e nemmeno agli investitori).

Interessa invece in quale mercato è quotato il titolo.

Il mercato AIM è quello nel quale vengono scambiati i titoli con minore capitalizzazione (in gergo vengono chiamati “sottili”). Ma la cosa più rilevante è che per quotarsi sul mercato AIM non solo non conta essere grandi aziende, ma non serve nemmeno avere i “conti in ordine”.

Si spieghi bene…

Basta mettere sul mercato almeno il 10% del capitale sociale, presentare un bilancio certificato (ma anche no perché Borsa italiana dice che è necessario presentarlo ma solo se esiste) e praticamente nessun altro requisito (ovviamente ci deve essere un documento di ammissione). Viene proprio specificato da Borsa italiana che “Non sono previsti requisiti economico-finanziari specifici”. Ah, è obbligatorio avere un sito web (ridicolo)
Una volta che una società è ammessa ha, almeno, degli obblighi?

Sì, presentare due bilanci all’anno (quello alla fine del semestre e quello alla fine dell’anno) ed ovviamente comunicare al mercato notizie rilevanti riguardanti l’azienda.

Sul futuro di Askol Eva cosa si può dire oggi?

Ovviamente “l’elettrico” è di gran moda, ma al momento rimane un segmento di nicchia, quindi o questa ditta ha solo bisogno di “continuare ad esistere” finché ci sarà il boom dell’elettrico e quindi potrà essa stessa beneficiare di quella situazione per esser stata una antesignana oppure il futuro è fosco.

Addirittura?

Non si metta a ridere per il paragone, ma dato che lei mentre parliamo è in Usa, pensi un po’ a Tesla. Ovviamente le proporzioni non sono minimamente paragonabili, comunque anche Tesla continua a fornire dati di bilancio deludenti, la Borsa però, nonostante ciò la premia (anche se ogni tanto arriva una bella mazzata).

E quindi?

Per me Askoll EVA è una bella scommessa, quindi, come tutte le scommesse, molto rischiosa. Anche se il mercato dell’elettrico dovesse avere un boom non diventerà un gigante, quasi certamente verrebbe acquisita da qualche azienda più grande. Ma allora in quel caso per gli azionisti potrebbe essere una bella manna.

Sperando che si verifichi questa ipotesi se non la migliore, quella di un’azienda boom come magari immaginato da Elio Marioni, autodefinitosi come “più innovativo di Steve Jobs” al lancio del progetto delle due ruote elettriche made in Dueville, il consiglio è semplicemente quello di ricordarsi che Marcotti ha usato il condizionale: “potrebbe”…